Scritta da: Marco SALSTyle
Io non so chi sono ma ho paura a scoprirlo.
Composta sabato 6 aprile 2013
Io non so chi sono ma ho paura a scoprirlo.
Non c'è più cattivo di un buono che diventa cattivo.
Odio quel senso di vuoto d'anima, odio aver timore, aver un angoscia che non sai da dove arriva. Odio quelle giornate, dove i no arrivano e ti senti talmente "sfortunato" da pensar tantissime volte prima di far un gesto anche il più banale. Vi capita anche a voi?
Se è vero che solo gli "stolti non cambiano opinione", ed è pure vero che uno deve avere una "sola parola data", vivendo con la sua coerenza. Dove finisce l'ipocrisia, e inizia il vero.
Con il solo anello che venderebbe il papa sfameremmo l'Africa.
La tenerezza la si usa per la propria "carne" e il sangue del proprio sangue. La rabbia, la lotta invece per sconfiggere l'arroganza che si traveste sotto mentite spoglie del politicante buono. Bisogna usare la tecnologia per diffondere i propri pensieri: basta povertà, privilegi, arroganza, pretendiamo un cambiamento. Ora o mai più.
Posso anche cadere, esser triste, nervoso, so quanto valgo e so che una sconfitta non significa aver perso tutto, rifletto, mi alzo combatto arriverà il mio momento.
Vorrei tornare negli anni dei nostri padri, per veder se davvero fossero così perfetti. Vorrei che si invertissero i ruoli, vorrebbero tornare subito genitori.
A volte mi chiedo quando tutto ruota all'incontrario, quando la sfortuna ti segue, come fai a rimanere in silenzio, a non mollare a non piangere? Sicuramente sei forte, dirai "ogni giorno sarà diverso", eh spero tanto che la tua ipotesi sia giusta amico mio, altrimenti o sei pazzo, o un utopista.
Esci sole, ti prego. Voglio che asciughi le mie lacrime.