Scritta da: Mauro Lanari
Ho offeso un menefreghista. Mi scuso col disinteressato.
Composta martedì 3 luglio 2012
Ho offeso un menefreghista. Mi scuso col disinteressato.
La vita è la sorte in azione fino alla morte.
Acquisti natalizi e all'umanità si ripropone il lacerante dilemma fra sciccheria e scioccheria (ops: fra utile e dilettevole). Poi prevale l'atavica stoltezza: perché cercare di distinguerli?
A buon imbonitor molte parole.
È maggiorment'efficace intralciare la ricerca della verità con l'eccesso di notizie piuttosto che con il lor'occultamento, non insabbiando ma sollevand'un polverone così da gestir'e manipolare le fonti contrinformative.
Multitasking: il dannato non accontentarsi di compier'un solo errore alla volta.
Su ciò di cui non si può parlare, si deve mentire.
La finitudine non dipende soltanto dalla morte: potremm'anch'esser'eterni, ma finché permane un inizio, l'illimitatezza sarebbe stroncat'alla radice, già in partenza. Mi riconosco in quegl'autori che non sopravvalutano Atropo a scapito di Cloto.
"Cogli l'ottimo" (Alessandra Berardi, Alberto Perdisa Editore, 2007) è un far di virtù necessità, reciproco altrettanto perverso del più noto far di necessità virtù. Eppure non si sono mai trovati princìpi etici differenti.
Chi prest'ascolt'o attenzione pretend'interessi da strozzino.