Scritta da: Megan Zanin
Era stanca, era strana, era diversa. Ogni giorno faceva a pugni con la vita; e nessuno lo sapeva. Sfoderava il suo smagliante sorriso e pensava: ciak signori si gira!
Composta mercoledì 16 marzo 2016
Era stanca, era strana, era diversa. Ogni giorno faceva a pugni con la vita; e nessuno lo sapeva. Sfoderava il suo smagliante sorriso e pensava: ciak signori si gira!
Pelle e cuore, nei tuoi respiri scivolo.
La vita è fatta di alti e bassi, di gioie e dolori. Cogli l'attimo, respiralo, vivilo fino in fondo come fosse l'ultimo, ogni giorno è un regalo. Il mio sei tu.
Resta il silenzio, il sorriso, l'abbraccio, l'odore della pelle. Resta. Tu resti sempre.
Non è importante quanta strada fai, l'importante è con chi la fai.
Ascolta sempre il cuore, ascoltane i battiti, sono il respiro per l'anima.
Non l'abbracciava spesso, ma quando lo faceva era immenso, delicato, quasi come avesse il timore di romperla a stringerla troppo. E lei, lei si sentiva protetta, avvolta come da una calda e soffice coperta di lana, di quelle che nonostante il passare del tempo emanano sempre lo stesso profumo, lo stesso calore. Ecco, lui era la sua calda e soffice coperta di lana, la scaldava, le scaldava i respiri del cuore.
Muti e indecenti pensieri, sospiri che impregnano l'aria di "voglio" e "non voglio". Vita e morte, oscurità e luce, voli pindarici di una mente contorta nella sua infernale follia.
E poi quei baci negati, desiderati, rubati, urlati al mondo.
Perché quei due si amavano di sguardi senza bisogno di parole.
Ci sono momenti in cui riesci a vedere molto di più di quello che in realtà gli occhi vedono. Credo sia la consapevolezza di aprire gli occhi e vedere le cose per quello che sono, per quello che sono sempre state. E per quello che saranno.