Scritta da: Megan Zanin
Uccido e uso il silenzio per dare voce alla mia intelligenza.
Composta mercoledì 26 febbraio 2014
Uccido e uso il silenzio per dare voce alla mia intelligenza.
C'è chi crede di sapere e non sa cosa io sia. Esplodo, implodo, vibro. E tremo. Ho un mare dentro e nessuno lo vede.
Mi fanno proprio ridere quando sento dire che l'amore è gioia, gioia un cazzo! L'amore è sete, fame, paura, una paura fottuta di perdersi, di perderlo. L'amore quello vero è tormento che ti toglie il respiro e non lo restituisce più.
Non sono ne giada ne topazio, sono una pietra grezza come un ciottolo qualsiasi, che magari nessuno può degnare di uno sguardo. Non sono semplice io, ci vuole tempo e cura per levigarmi, non ho bisogno solo di parole dolci o di vezzi. La vera abilità è nel sapermi trattare, nel farmi tremare, con uno sguardo o con una carezza, non ho bisogno di parole, ho bisogno di carezze.
Lascia che sia respiro questo sfiorarci l'anima.
Ascolta sempre il cuore, ascoltane i battiti, sono il respiro per l'anima.
Ci sono persone che piano piano, in punta di piedi ti entrano nel cuore e ti accarezzano l'anima lasciandoti addosso il loro profumo. E tu sei lì, si sei proprio lì dentro. Nel cuore.
Il vero coraggio è lottare sempre per le cose in cui credi, anche se sei controcorrente.
Oscurità e luce. Rumore e silenzio. Il tutto e il niente. Io semplicemente io.
Quei due erano fatti per amarsi, erano disposti a tutto, anche a fare a botte con la vita, vivevano di attimi rubati, di brividi e carezze, erano silenzio che diventava voce. Quei due si respiravano con l'anima vicino alla pelle.