Io sono per vivi e lascia vivere, sono dell'idea che ogni persona sia libera di fare quello che vuole della propria vita, ma non di giudicare quella degli altri, soprattutto se non è un esempio. Impariamo a guardare noi stessi e a giudicarci, scopriremo che gli altri sono come noi. Tutti siamo imperfetti e peccatori e nessuno è Dio per giudicare.
Salire sul trono di Facebook è come trovare un posto sull'autobus quando devi scendere.
Prima di giudicare il mio comportamento, datti un'occhiata allo specchio perché credo sia un po' che non ti ci guardi, forse perché hai paura di guardare in faccia la menzogna.
Difficile che io restituisca il male o che restituisca i torti subiti, lo lascio fare al tempo. Lui saprà chi merita clemenza o condanna, ma non mi provocare perché, anche se non so essere cattiva, potrei sempre imparare e quando decido di fare una cosa, la faccio bene e poi sì che sono cazzi tuoi.
Io non cambio se sono in gruppo o da sola. Sono sempre me stessa, non come te che in gruppo ti senti fai la tigre e da sola sei un piccolo gattino.
Sono tutti bravi a parlare male degli altri, piuttosto che guardarsi allo specchio e vedere la cattiveria che hanno dentro.
Chi indossa sempre la maschera è perché di se stesso non ha nulla da mostrare.
Le prestavo i miei vestiti perché non sentisse freddo, le ho donato il mio coraggio perché non avesse paura, ho scavato dentro lei per riportarle la dignità, le ho curato le ferite con il sale perché non dimenticasse chi gliele aveva fatte, e imparasse che non tutti ci amano davvero. Le sono stata vicina quando nessuna le era accanto, sono stata una vera amica, ma non mi rendevo conto che lei non era un'amica, ma solo un serpente pronto a mordere.
Mentre io gli raccontavo tutti i miei segreti, lei segretamente voleva prenderseli.
Se il mio meglio puoi dimenticarlo, il mio peggio non lo dimenticherai, quindi non mi provocare, sono molto più stronza di te.