in Frasi & Aforismi (Poesia)
I poeti son vecchi signori che mangian le stelle distesi sui prati delle loro ville. E s'inventano zingare e more per farsi credibili agli occhi del mondo col loro dolore.
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I poeti son vecchi signori che mangian le stelle distesi sui prati delle loro ville. E s'inventano zingare e more per farsi credibili agli occhi del mondo col loro dolore.
Non si è soli quando un altro ti ha lasciato, si è soli se qualcuno non è mai venuto.
C'è una discrepanza fra sogno e realtà notevole. Può anche succedere che qualche sogno non si avveri, non è una tragedia, è un dolore. La vera tragedia è quando abbiamo lo stesso amore, la stessa passione, nello stesso medesimo tempo per un sogno e per una realtà che si escludono a vicenda. La tragedia è quando si mischiano e non sappiamo più a cosa dare ragione. La felicità invece è poter abitare queste due stanze separatamente e voler bene sia alla realtà che al sogno insieme e divise.
Il senso della vita...
Essere sereno con me stesso e con gli altri.
La scuola è lo specchio della società.
Sognare è facile. Il difficile è camminare.
... E parole come musica di seta mi prendevano per mano,
e mi portavano lontano dove il cuore non si sente più lontano:
dentro le immagini, nei libri e nella pelle
di chi aveva già vissuto cose tanto uguali a me;
nella follia d'essere uomo e nelle stelle
per andare oltre il dolore più inguaribile che c'è...
e le parole si riempivano d'amore,
le sue parole diventavano d'amore,
le sue parole diventavano l'amore...
... Troppi uomini non cambiano e non cambieranno mai:
parlano tutti, ma non dicono parole,
le loro cose non diventano parole...
Mi manchi tu, mi mancano le tue parole...
Io conosco poeti che spostano i fiumi col pensiero, e naviganti infiniti che sanno parlare con il cielo.
Non importa quanto si vive, ma con quanta luce dentro.
E ti diranno parole rosse come il sangue, nere come la notte, ma non è vero ragazzo, che la ragione sta sempre col più forte.