Complimenti al quarto in classifica, il maratoneta in ritardo, povero atleta, con i piedi in fiamme e la dignità di arrivare senza medaglia all'ultima meta. Complimenti in quanto significa che è possibile credere ancora a una vittoria senza corona.
Davanti c'è una lunga fila di ricordi, materiali riciclati da non scoperchiare, ti fanno scendere i rimpianti prima dei rimorsi e li ritrovi perché li hai nascosti male. Davanti c'è una lunga fila di ricordi, certi legni ritornati in riva al mare, promemoria che diventano capelli bianchi e costringono gli astemi a sbicchierare.
Non dimentico che una notte dal letto son caduto e nel sogno io stavo volando da orizzonte a orizzonte mantenuto da un vento e da un coraggio che a terra finora non ho avuto.
Vorrebbe farsi un letargo e prova a chiudere gli occhi ma lui sa che il letargo viene solo d'inverno, riapre gli occhi sul mondo, questo mondo di mostri che hanno solo due zampe ma sono molto più mostri. Gli resta solo una cosa, chiamare il suo mondo lontano, lo fa con tutto il suo fiato ma sempre più piano. Vorrei poterlo salvare, portarlo via con un treno, lasciarlo dopo la pioggia là sotto l'arcobaleno.
Sei una creatura di prima scelta sopra il banco del reparto convenienza, sono io lo scatolone che ti tiene verticale e ti proteggo perché tu non vada a male.
Il presente dov'è? È su un biliardo pendente e va tenuto fermo con la mano per fermarlo altrimenti ti accorgi con ritardo di quello che hai perduto, del risvolto che è ancora sconosciuto.