Scritta da: Staff PensieriParole
La vita è come l'anticamera di un dentista. C'è sempre uno che sta peggio di te.
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La vita è come l'anticamera di un dentista. C'è sempre uno che sta peggio di te.
Per correre dietro ai sogni ci vuole un gran fisico.
Come vivo la solitudine? A volte con benevola pazienza, a volte con dolore. Passeggio lento, cucino male, scrivo con cura, dormo poco, penso molto.
"Perché non mi avete lasciato scegliere l'amore?"
E io? Perché ho scelto di non sceglierlo? E perché cerco in continuazione, nelle brume, nei riflessi, nelle morgane dell'alba il fantasma della fanciulla per parlarle e chiederle la verità sulla storia?
Guardali bene. Guardali negli occhi. Hanno bei vestiti, belle etichette, begli incarti, ma sono velenosi.
Ci sono fiori che crescono anche sotto la neve, nelle crepe delle rovine, nelle grotte e nei deserti, e dove nessun uomo li vedrà mai.
Magari qualcosa, una moneta che cade, un piccolo braccialetto che si impiglia alla maglia di qualcuno, uno scontrino che scivola via, cambia il destino di una persona. E quella persona, per un piccolo, banalissimo gesto, non farà più le stesse cose che avrebbe fatto invece se quel gesto non si fosse verificato. E la sua vita prende un altro binario. Magari per sempre. Magari per un po' soltanto. Chissà.
La felicità forse è un'altra cosa, ma quello che mi è passato sotto gli occhi, questi anni, non lo cambierei mai con niente.
La giraffa è l'unico animale che ha il cuore lontano dai pensieri... si è innamorata ieri e ancora non lo sa.
Intanto una voce dice: è l'orario di chiusura, i signori clienti sono gentilmente pregati di uscire. Le luci si abbassano, esce. Fuori la città è grigia la piazza vuota la chiesa blindata da una cancellata, non puoi più sederti sui gradini, Dio forse gira con un giubbotto antiproiettile, pensa Alice. E pensa che forse stasera le toccherà dormire in stazione, non ce la farà a resistere ancora con quel freddo, non ce la farà ad andare avanti, ma che cazzo mi parlate di coraggio e grinta e dignità, sono solo un metro e sessantadue per quarantasette chili, come posso reggere lo scricchiolio del mondo e le grida dei morti e il rock finto e il gelo e la fame, i trichechi mangiaostriche e i pusher caritatevoli...
Non ho fatto il Sessantotto il Settantasette e magari non farò il Duemilaotto.
Ho bisogno di un angelo.
Se no, non so come fare.