Scritta da: Silvana Stremiz
in Frasi & Aforismi (Morte)
Tu non altro che il canto avrai del figlio,
o materna mia terra, a noi prescrisse il fato illacrimata sepoltura.
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Tu non altro che il canto avrai del figlio,
o materna mia terra, a noi prescrisse il fato illacrimata sepoltura.
All'ombra dè cipressi e dentro l'urne confortate di pianto è forse il sonno della morte men duro?
In tutti i paesi ho veduto gli uomini sempre di tre sorte: i pochi che comandano; l'universalità che serve; e i molti che brigano.
Sarei perduto s'io vivessi un solo momento senza di te.
Che è mai l'uomo? il coraggio fu sempre dominatore dell'universo perché tutto è debolezza e paura.
La poca felicità che ci si può aspettare da questo mondo consiste nell'essere sicuri di aver fatto il maggior bene possibile ed il minor male possibile ai cuori dei nostri amici.
Le sciocche e laide abitudini sono le corruzioni della nostra natura.
Coloro che non furono mai sventurati non sono degni della loro felicità.
Venti anni addietro sì fatti ingegni si rimanevano inerti ed assiderati nel sopore universale d'Italia: ma i tempi d'oggi hanno ridestato in essi le virili e natie loro passioni; ed essi hanno acquistato tal tempra che spezzarli puoi, piegarli non mai.
Chi ripiglia lo scettro per forza d'armi straniere, non sarà mai temuto da chi l'aiutò, ne rispettato da chi gli deve ubbidire.