Mai più tempo conterà i miei passi, se non quello che va al ritmo della musica. Mai più corsa smorzerà il mio fiato, se non quella che va da qui all'eternità. Mai più voce corromperà il mio cuore, se non quella di coloro che parlano con la lingua dell'amore. Mai più carta bianca resterà tra le mie dita, se non quella che è riposta in attesa del mio inchiostro. Mai più "mai" sussurrerà la mia bocca, se non quello che pronuncia nell'ingenuità di una speranza.
È come un fluire d'allucinazioni visive, scende come miele tra i miei capelli e si libra nell'aria, trasformandosi in una magica aquila reale, che con le sue ali mi consente di abbracciare il mondo.
C'è vento di tragedia questa notte sul mare, sarà il crepuscolo dei tempi che verranno o semplicemente quello dei tempi che furono? So soltanto che l'aria è gelida questa notte e che troppi pensieri contribuiscono a raffreddarmi il cuore.
E quando la luna risplenderà il suo ultimo raggio e la notte urlerà il suo ultimo grido noi dormiremo per sempre, avvolti nella malinconia di quella vita mai vissuta abbastanza.
Duna dimenticata, ma che vive sotto il respiro del mondo, sotto le sfumature del cielo, sotto gli artigli del male e le ali del bene. Duna dispersa, ma eterna.
Se potessi rivivrei le tue labbra. Solo una goccia, un assaggio, un chicco di grano... Solo te, per risentire il rumore del mio cuore che sale in gola.