Scritta da: Marianna Mansueto
in Frasi & Aforismi (Amore)
Questa è la vera estasi d'amore che conduce la volontà e le imprese disperate.
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Questa è la vera estasi d'amore che conduce la volontà e le imprese disperate.
Dove piccole paure si fan grandi lì un grande amore cresce.
C'era una stella che danzava e sotto quella sono nata.
Ma io, che non sono fatto per spassi,
nè per la corte di specchi amorosi,
io, che sono di rozzo conio e senza maestà d'amore per pavoneggiarmi
con impudiche ninfe sculettanti,
io, che sono amputato d'armonia,
frodato di fatezze da Natura,
deformato, non finito, spedito
prima della mia ora al vivo mondo
messo su a malapena per metà,
e in modo cos'storpio e fuori tono
che se gli arranco accanto i cani stessi mi abbaiano contro -
perdio, io, in mezzo ai pifferi di pace
non ho altro gusto per passare il tempo
che spiare la mia ombra sotto il sole
e cantarmi la mia deformità,
E così, non potendo far l'amante
in questi giorni di bell'eloquio,
io decido di essere malvagio
e odiare questi inutili diletti.
Quale angelo mi sveglia dal mio letto di fiori?
Ti prego, grazioso mortale, canta ancora.
Il mio orecchio si è innamorato delle tue note
come il mio occhio è rapito dal tuo aspetto.
Il potere irresistibile della tua virtù mi spinge
fin dal primo sguardo a dirti, anzi a giurarti che t'amo.
Bacerò le tue labbra: c'è rimasto forse un po' di veleno a darmi morte.
Vi prego,
Quando narrerete questi
Tragici avvenimenti,
Parlate di me quale io sono;
Non attenuate nulla,
Non scrivete nulla per malizia.
Dovrete dire allora di uno che amò
Senza saggezza ma con troppo amore,
Di uno non facile alla gelosia,
Ma che istigato,
Giunse alla follia estrema
Di un uomo la cui mano,
Come farebbe un povero indiano,
Getto via una perla più
Preziosa di tutti i suoi tesori.
La fortuna di una battuta si affida all'orecchio di chi l'ascolta, non mai alla lingua di chi la dice.
Perfino quando la scelta è concorde la guerra, la morte, la malattia assediano l'amore, lo rendono momentaneo come un suono, furtivo come un'ombra, fuggevole come un sogno, breve come un lampo che in una notte nera sveli, ad un tratto, cielo e terra ma, prima che si possa dire "guarda" le mascelle del buoi l'hanno divorato. Così, in un istante, svanisce ogni cosa che brilla.
Il saggio sa di essere stupido, è lo stupido invece che crede di essere saggio.