Anch'io sono stato un timidone di quelli nascosti quasi sotto al banco, rossi anche per l'invito di una compagna di scuola ... Almeno fino al primo superiore, poi ho vinto la mia timidezza forse in modo un pò aggressivo. Resta che sono comunque un carattere molto cupo ... ma va bene così ... La depressione a volte, troppo spesso, è mia compagna, ma poi diventa dolce malinconia ...

;)

Sì, Sir Jo ...la timidezza però si può vincere...io da piccola pensavo che i sacerdoti non fossero persone normali pensavo che non avessero i genitali e quando diventai un pò più grande lo pensavo anche dei professori....li vedevo esseri così diversi da me che mi sentivo bloccata solo al guardarli in faccia....un giorno un professore mi disse che capiva la mia enorme timidezza e che quando uscivo interrogata dovevo pensare che fosse seduto nel water a fare la cac.a....mi fece così ridere che dopo, ogni volta che uscivo per le interrogazioni mi vedevo il quadretto e si allentava la tensione....dopo un pò la mia timidezza prese una piega un pò diversa...
Se ci facciamo prendere dalla depressione invece, ci manca la forza per reagire ed aspettiamo che gli altri si accorgano del nostro malessere ma, purtroppo le persone hanno più o meno tutti le loro tristezze e preferiscono stare con chi li fa sentire più leggeri...ci vuole molta forza e coraggio per uscirne ma, non è impossibile....spesso dobbiamo solo avere il coraggio di far vedere agli altri ciò che siamo...tutti abbiamo qualcosa di bello che dobbiamo valorizzare....

A volte è difficile fare quel passo: andare a comunicare con gli altri, incontrarli.

A volte si ha la sensazione di non voler più comunicare con gli altri.

A volte la sensazione è che gli altri non vogliano più comunicare con noi ...

Si può essere timidi, e per questo rimanere nascosti in un angolo.

Peggio si può essere talmente tristi da non aver più niente da condividere con gli altri tranne l'attesa di una mano che normalmente non arriva ...

La solitudine può emergere da queste situazioni e finchè l'anima non si sveglia, non prende coraggio, diventa sempre più cupa ed opprimente ...

La solitudine non è cosa da uomini...siamo fatti per essere ed agire in comunità...quando ci sentiamo soli è perchè pensiamo di avere qualcosa in più o in meno degli altri....se invece iniziamo a pensare che anche gli altri possono aver bisogno di noi...iniziamo a rapportarci in maniera diversa...siamo uguali nei nostri bisogni fondamentali...accettiamo gli altri e gli altri si avvicineranno a noi...ed anche l'amore...bisogna aprirsi all'amore per trovarlo....almeno per quello che può pensare la mia persona in base alle proprie esperienze...

Sir Jo, è vero "tu o un'altra" toglie il poetico, l'intimità mentale. Ma rende appieno la disperazione della solitudine, è da intendersi in questo senso.