Scritta da: Adelaide Sgram
in Frasi & Aforismi (Comportamento)
Ho un cuore grande si, ma non è detto che tutti troveranno spazio.
Composta lunedì 4 agosto 2014
Ho un cuore grande si, ma non è detto che tutti troveranno spazio.
Chi giudica deve sapere che la cosa migliore da fare è tacere, perché è proprio giudicando che si mostra l'inutilità che è radicata nel cervello di chi si diverte gettando fango sulla vita degli altri.
Tutti si vantano di dare rispetto, ma poi dimostrano l'esatto opposto. Rispettare significa usare una sana educazione e una buona dose di intelligenza cosa che molti ignorano.
Il giudizio di chi mi parla dietro? Non mi interessa affatto, mi dispiace per voi che sprecate il vostro tempo inutilmente pensandomi, questo significa che la vostra vita è senza senso e per colmare il vuoto che vi assale avete bisogno della mia per arricchirla! Guardate al marcio che avete dentro prima di guardare a quello che faccio io.
L'indifferenza è il miglior vestito che calza alla provocazione.
È davvero così difficile vivere, sforzandosi di rendere il mondo migliore di come lo abbiamo trovato?
In nome di chi si compiono gesta che cancellano l'innocenza di un bambino. Con quale diritto l'Uomo decide una guerra in nome della pace. Con quale autorità si armano individui in difesa di una terra che non dovrebbe avere confini. In quale mente alberga l'odio che spinge un essere umano ad annientarne un altro. Quale coscienza pretende di avere, chi potendo fermare questo scempio rimane indifferente, lasciando calpestare dignità e futuro di coloro che hanno l'unica colpa di non avere la capacità, ne la forza sufficiente per difendersi.
Gran parte dei nostri sforzi derivano dal lavorare non per il piacere di farlo, ma per farci apprezzare dagli altri. È incredibilmente frustrante tutto ciò: c'è sempre qualcuno da assecondare, da soddisfare, da non deludere, da cui ottenere un riconoscimento. Siamo così concentrati sugli altri che ci dimentichiamo di noi stessi. O meglio, ci sentiamo gratificati dal ricevere il premio, pensiamo sia quella la ragione della nostra vita. Rivolti continuamente verso l'esterno, in attesa di sentirci dire quanto siamo bravi, rimettiamo al volere e ai capricci dell'altro la valutazione della nostra persona.
Piuttosto che accettare e rispettare gli altri per la loro unicità, li vorremmo a nostra immagine. Vorremmo che le risposte e le azioni di chi ci sta a cuore fossero sempre allineate ai nostri desideri, ma quasi mai questo è possibile. E in questo contesto non esistono, non possono esistere, né vincitori né vinti.
Ho letto che, quando puntiamo l'indice contro qualcuno, ci sono ben tre dita puntate contro di noi. Da tempo sto cercando di limitare la critica preconcetta, quella che si avvicina alla cattiveria gratuita, che non conduce a nulla, che avvelena l'animo. Perché ogni critica è un fardello che ci carichiamo inutilmente sulle spalle.