Scritta da: Maria Stella Matina
in Frasi & Aforismi (Comportamento)
Non c'è giusto o sbagliato se una cosa la vuoi la fai, punto!
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Non c'è giusto o sbagliato se una cosa la vuoi la fai, punto!
La bontà ha un difetto: la confidenza, la cattiveria un'altra: l'indifferenza, bisogna trovare un compromesso rispose l'intelligenza. Eccedeva in entrambe la stupidità.
È come se, nella memoria del cuore ci fossero tanti piccoli cassetti. Ci sono quelli chiusi a doppia mandata, dall'orgoglio, quelli socchiusi che non riusciamo ad aprire per paura di soffrire, che non riusciamo più a chiudere per i rimorsi, che non riusciremo mai più ad aprire con rimpianto. E poi c'è quello aperto e buttato via, svuotato di tanto amore apparentemente sprecato.
Diffida di chi dice di avere la coscienza pulita, in realtà ha solo poca memoria del male che ha fatto al prossimo.
Si ritorna alla lucidità soltanto dopo esser stati schiaffeggiati.
Esistono persone che riescono a volare senza aver bisogno di "fumare", ne di bere. Alterare lo stato naturale delle cose non fa mai bene. Ogni esperienza seppur sbagliata è "giusta", l'importante è, non farne una ragione di vita, ogni azione ha almeno una conseguenza e bisogna accettarla che sia negativa o positiva.
Non chiedermi di cambiare perché non cambierò, chiedimi di non cambiare allora lo farò.
I ragazzi conoscevano poco Levin, non si ricordavano quando l'avevano veduto, ma non dimostravano verso di lui quel senso di timidezza e di ostilità che spesso i bambini provano per le persone grandi le quali si credono in dovere di fingere un'affettuosità che non sentono. Questa finzione può ingannare un uomo intelligente, ma non inganna il più sciocco bambino che subito la riconosce, per quanto sia nascosta, e ne prova disgusto.
Levin riguardava il fratello come un uomo di vastissima intelligenza e di vastissima cultura, di una nobiltà di propositi eccezionale; ma nel profondo dell'anima, via via che avanzava negli anni e lo conosceva meglio, cominciava a dubitare che quelle stesse sue qualità fossero un ostacolo alla semplice comprensione della vita.
Osservava che Sergej, come molti altri che spiegavano la loro attività per il bene generale, non era portato a questo per sentimento, ma soltanto per ragionamento, e riguardava le questioni del bene dell'umanità e dell'immortalità dell'anima come si riguarda una partita a scacchi o il funzionamento ingegnoso di una nuova macchina.
"Se cantassi così, come me ne vanterei!" Pensava Kitty, "come sarei contenta di vedere tanta gente sotto alle finestre! E a lei non importa nulla: pensa soltanto a far piacere a maman. Chi le dà quella forza di essere indifferente a tutti e rimanere così serena?"