Scritta da: Antonio Cuomo
Il rumore più assordante è il silenzio di chi non corrisponde.
Composta lunedì 3 agosto 2015
Il rumore più assordante è il silenzio di chi non corrisponde.
Le persone non sono fermate che restano immobili ad aspettare che qualcuno arrivi. Alle persone si va incontro, si cercano.
Ho imparato che, per farsi rispettare, occorre saper dire di no, anche ad un amico, anche alla persona che ami, perché tutti, nessuno escluso, si possono approfittare di te.
È proprio vero che soltanto chi ha sofferto può apprezzare la felicità, per i superficiali e per i viziati è sempre tutto dovuto.
Che strana categoria i prepotenti. Sono quasi sempre anche arroganti, boriosi e credono di avere sempre ragione, peccato che, se togli le loro convinzioni, non resta altro.
Ci sono persone che non possono vedere la luce del sole. Ci sono persone che non possono sentire la voce del mare. Ci sono persone che non possono passeggiare nei boschi, respirare il profumo della vita. Pensaci, di che cosa ti lamenti? Dovremmo sempre ringraziare ogni alba, ogni giorno che ci viene donato. Perché nonostante i problemi che dobbiamo affrontare, a noi viene regalato il privilegio della speranza, in ogni giorno che nasce, di poter cambiare, di poter migliorare e di poter vivere.
Bisogna saper dare una svolta alla vita. Far si che i sogni e i desideri siano motivo di cambiamento radicale dell'essere e della nostra esistenza. Quello che non va, quello che non ci sta più bene, deve assolutamente cambiare. Per non ritrovarci domani, con le stesse speranze infrante che ci ha lasciato l'oggi. Trascinarci dietro situazioni che non ci portano a nulla, è un danno e un torto che facciamo a noi stessi.
Preferisco raccogliere i cocci di una delusione che restare vivo e ignaro in un'illusione. Preferisco una solitudine serena ad una compagnia "falsa e frivola". Non sono perfetto e nemmeno migliore, ma sono sicuramente qualcuno che ha la verità nelle scarpe, per cui cammina solo su strade pulite. Uno che ha il rispetto nel cuore per cui guarda sempre di non calpestare la strada e la vita altrui. Sono uno tra quelli che quando si parla di sincerità e rispetto non conosce condizioni.
Odio chi finge e anche tutti qui coglioni con cui "faccio finta" di stare bene.
Certo che ti farò del male. Certo che me ne farai. Certo che ce ne faremo. Ma questa è la condizione stessa dell'esistenza. Farsi primavera significa accettare il rischio dell'inverno. Farsi Presenza, significa accettare il rischio dell'Assenza.