Scritta da: Ciro Balzano
Intanto la notte scorre nel suo silenzio, attorno parole che non comprendo, mi vesto di una coltre immaginaria di emozioni e mi difendo.
Composta lunedì 16 novembre 2009
Intanto la notte scorre nel suo silenzio, attorno parole che non comprendo, mi vesto di una coltre immaginaria di emozioni e mi difendo.
Gli occhi guardano ogni cosa vi si ponga dinnanzi.
La mente scaverà e s'insinuerà tra le invisibili crepe.
Mi addormentai nel silenzio del frastuono.
Mi svegliai nel frastuono del silenzio.
Anche se il tuo passaggio sarà breve lascerà in me un vuoto infinito.
La prima volta mi sono creata un angolo di felicità con la paglia, ma il vento me l'ha soffiata via. La seconda volta ho provato con il legno, ma la pioggia ha bagnato il tetto e le mura e col passare del tempo tutto si è rovinato. Poi ho provato coi mattoni e mi hanno sfrattato la prossima volta non costruirò niente. Camminerò senza sosta cosi nessuno potrà cacciarmi.
Sto seduta sulla mia vita dondolando tra bello e brutto tempo e sei tu che spingi per continuare questo dondolare e io come una bambina su un altalena ti chiedo di non fermarti mai.
Quando mi hai scritto che non avevi mai avuto armi, ci ho pensato e non capisco come, a volte, tu mi abbia ammazzata.
La fragilità è affilata amore mio.
Ciò che è facile a scaturire è altrettanto facile a rovinarsi.
La pazzia nasce sempre da una sarcastica voglia di vivere il reale. Il male nasce dalla ironica affermazione di essere onnipotenti.
L'improvviso istante in cui il buio della notte s'incontra con il chiarore dell'alba... sonnambula la mente che vaga tra i pensieri.