La religione può essere ereditaria oppure una libera scelta, l'omosessualità no. Quest'ultima non è nient'altro che l'amore o l'attrazione tra due persone dello stesso sesso e, pertanto, non è una malattia come lo è invece l'omofobia. Non nasciamo né credente né agnostico né ateo né quant'altro né, tantomeno, membri di qualche gruppo politico, religioso o ideologico. La verità è che, per un certo periodo della nostra esistenza, non siamo noi stessi, ma invece quello che ci vogliono far essere o diventare. Alcuni di noi si ribellano e reagiscono a tutto ciò che non gli va a genio o gli avversa; altri, invece, preferiscono continuare la loro vita, lasciando le cose come sono sempre state, sia per forza dell'abitudine che per sudditanza psicologica. L'infinito duello tra credenti e non credenti è diventato un'ostinazione senza pari da qualche tempo ad oggi. Si tratta, a mio parere, di una rissa psicologica del tutto impulsiva e nevrotica, come lo sono tutti gli atti di ostilità o di provocazione reciproca, tra quelli che si credono padroni della verità e, per questo, giungono a calpestare l'altrui libertà di agire, pensare e vivere la loro vita a loro modo o in conformità con le loro convinzioni religiose, ateiste o semplicemente ideologiche. Ispirare qualcuno a cambiare le proprie scelte o idee, vivere a modo nostro o, semplicemente, seguire i nostri esempi è una cosa; forzarlo o mettergli pressione ne è tutta un'altra.
Lascio chiaro che tutto questo fa parte di un mio parere del tutto personale in base a certe assurdità che leggo, sento, guardo in giro e vedo in TV, quindi ampiamente opinabile e, come tale, devono essere presi da chi non la pensa come me.
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