Vorrei precisare che Marco Valerio Marziale non era cristiano. Non può avere dunque espresso intenzionalmente un principio cristiano.
Nè mi risulta che Marziale fosse un filosofo: era uno scrittore, autore di epigrammi (iscrizioni): motti brevi, aforismi, frasi ad effetto, spesso caratterizzate da una chiusa mordace (in cauda venenum).
Corriamo dunque il rischio di non trovarci su un terreno adatto al germoglio cristiano, che a mio avviso ha bisogno di radici ben più profonde e riconoscibili.
In questa ottica, è possibile che la frase avesse per l'epoca tutt'altro significato da quello che appare alla nostra cultura cristiana, e cioè che si riferisse, ad esempio, alla ricchezza intesa come superfluo: "potrai ritenerti ricco solo di ciò che avrai donato, perché il resto, avendolo trattenuto per te, significa che ti serviva". : ))))))))))))))
Dovremmo in caso contrario ritenere Marziale un nuovo Cristo, nel dire al giovane ricco "Se vuoi essere perfetto, và, vendi tutto ciò che hai e dallo ai poveri; poi vieni e seguimi". Massima in cui, oltretutto, la ricchezza "spirituale" non è solo nel donare beni e cose, ma anche in quel "seguire", cosa se possibile ancora più difficile.
Evitiamo insomma di vedere in Marco Valerio Marziale, poeta di corte della Roma imperiale, un precursore dell'ideale francescano.
Commenti