Scritta da: Ines Raisa Fortunato
Mi sono sempre piaciute le fotografie in bianco e nero... per il fatto che la mia fantasia potesse scegliere i colori che preferiva... anche negli angoli dove il nero è in realtà ombra...
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Mi sono sempre piaciute le fotografie in bianco e nero... per il fatto che la mia fantasia potesse scegliere i colori che preferiva... anche negli angoli dove il nero è in realtà ombra...
Una fotografia è il segreto di un segreto: più cose ti dice meno ne sai.
Vi spiego come mi prende la voglia di fare una fotografia. Spesso è la continuazione di un sogno. Mi sveglio un mattino con una straordinaria voglia di vedere, di vivere. Allora devo andare. Ma non troppo lontano, perché se si lascia passare del tempo l'entusiasmo, il bisogno, la voglia di fare svaniscono. Non credo che si possa vedere intensamente più di due ore al giorno.
La fotografia è il riconoscimento simultaneo, in una frazione di secondo, del significato di un evento.
Le fotografie possono raggiungere l'eternità attraverso il momento.
Non è la mera fotografia che mi interessa. Quel che voglio è catturare quel minuto, parte della realtà.
La fotografia rende presente un evento passato.
Le mie fotografie non vogliono andare al di là della superficie, sono piuttosto letture di ciò che sta sopra. Ho una grande fede nella superficie che, quando è interessante, comporta in sé infinite tracce.
Se passa un giorno in cui non ho fatto qualcosa legato alla fotografia, è come se avessi trascurato qualcosa di essenziale. È come se mi fossi dimenticato di svegliarmi.
Un centesimo di secondo qui, un centesimo di secondo là... anche se li metti tutti in fila, rimane solo un secondo, due, forse tre secondi... strappati all'eternità.