C'è un errore nella traduzione. Innanzi tutto la frase è sì riportata ne Il Piacere di D'Annunzio ma non è stata coniata da lui.
La locuzione latina si trova spesso senza la virgola perché è sottintesa la congiunzione "et". La traduzione sarebbe quindi "possedere e non essere posseduti". Meno letteralmente "possedere senza lasciarsi possedere". Si può riferire a tutto, non necessariamente alle donne: la locuzione latina, infatti, nasce come giustificazione della ricchezza.
Astraendo dalle fonti antiche, l'aforisma dannunziano "Habere, non haberi" è preceduto dal "Esse, non habere" di Schopenhauer. Pressoché sconosciuto è il motto "ESSE, NON HABERE NEC HABERI" sotto lo stemma di un mio antenato materno, Daniele Zeno eletto Principe Vescovo di Bressanone nel 1627. Bibliografia: F.Bravi, Processo al Seicento, Bolzano (Centro di Documentazione Storica per l'Alto Adige), 1973 - pag. 87.
il penultimo commento è certo quello più infelice...la frase è molto intensa e profonda quanto il personaggio in questione...occorre moderarsi quando si parla di un personaggio la cui mente arguta ha inciso nella culturA italiana...scopare??non è proprio il termine più consono per rivolgersi ad un autore di interesse mondiale nel mondo della letteratura come d'annunzio.
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