Scritta da: Roberto Giusti
Non troverai mai vera pace, se i vecchi e antichi ricordi ardono vivi come la brace, in quel dolore che non fu fugace.
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Non troverai mai vera pace, se i vecchi e antichi ricordi ardono vivi come la brace, in quel dolore che non fu fugace.
Siamo qui vicini ma lontani vittime di rimpianti e di rancori vittime di noi stessi un'attesa frustrante di un qualcosa che ci spinga uniti e divisi non saremo mai liberi. Deponiamo le armi.
Se non credete nella pace non avete ancora scoperto la guerra, chi cambierebbe un paio di scarpe fino a quando queste non iniziassero a dar problemi?
Un Re che non vuole più combattere è il miglior suddito della pace.
a volte per vincere una battaglia non basta ne il coraggio ne la volontà.
Quando il vento della tua guerra soffia, ti chiedi se riuscirai a restare in piedi intanto lui come fuoco si incammina e lascia dietro se solo cenere tra la nube di fumo poi ritrovi piccole macerie della tua vita. Potresti ricomporre la tua anima se le ferite non indurissero il tuo cuore, e nel vento continui a cercare un alito di speranza per cui lottare.
È chiaro quindi che la pace universale è la migliore tra le cose che concorrono alla nostra felicità.
- Voi giovani non avete un minimo di buonsenso.
- Tu osi parlare a me di buonsenso? Tu e la tua generazione avete trascinato la Germania in una guerra che ci ha messo in ginocchio e ha ucciso milioni di persone. Una guerra che, dopo tre anni, ancora non abbiamo vinto.
Al soldato di conquista ogni terra è nemica, anche la sua.
La follia di un élite può persuadere la folla verso le proprie ragioni, per quanto pesate singolarmente apparirebbero per ciò che sono: abomini umani. Eppure riesce a dissuadere la coscienza del singolo tra la folla che ciò che si sta compiendo non è nelle sue possibilità. La follia assume l'enorme mostruosità della guerra, del razzismo, dei massacri, del pregiudizio che diventa la distanza tra l'essere degno di stima e l'essere sotto terra. Siamo lontani anni da tutto questo, ma non distanti dal ricordo e dalla presenza di numerosi focolai di intolleranza, più o meno estesi, diffusi nel pianeta. Solo la coscienza di essere nati nello stesso modo di ogni altro essere umano, avere sogni e disperazioni, voglia e aspettative, può indurci ad apprezzare la vita e chi ci circonda, e far sì che giorni come quello che si ricorda oggi 27 Gennaio, non facciano più ritorno.