- Non posso fare altrimenti - rispose Levin. - Tu fà uno sforzo e mettiti dal punto di vista di un campagnolo come me. Noi, in campagna, facciamo di avere le mani adatte a lavorare: perciò ci tagliamo le unghie e, a volte, anche ci rimbocchiamo le maniche. Qui invece si fanno crescere le unghie più lunghe che possono e si attaccano ai polsini dei bottoni che paiono piatti per non poter fare nulla con le mani.
- Questo vuol dire che non si ha bisogno di fare lavori manuali. Si lavora col cervello...
- Forse. Ma tuttavia mi sembra strano, come mi sembra strano che mentre noi campagnoli facciamo di tutto per abbreviare i nostri pasti e poter tornare subito al lavoro, qui tu ed io facciamo di tutto per allungare il pranzo e mangiar molti piatti senza saziarci. Perciò mangiamo le ostriche...
- Già, naturalmente - replicò Stepan - ma questo è lo scopo della civiltà: far di ogni cosa un piacere.
- Se questo è lo scopo della civiltà, preferisco restare un selvaggio.
dal libro "Anna Karenina" di Lev Nikolaevic Tolstoj
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