Scritta da: Daduncolo
Quando nei miei lontani viaggi, allorché ero ancora un uomo, e quando quest'uomo libero e possente dava ad altri uomini dei comandi, che erano eseguiti, ho veduto il cielo coprirsi, il mare fremere e mormorare, l'uragano nascere da un punto del cielo, e come un'aquila gigantesca battere colle sue ali i due orizzonti, e allora io sentivo che il mio vascello non era che un rifugio impotente, poiché, leggero come una piuma nella mano del gigante, tremava e rabbrividiva.
Ben presto al rumore del vento fischiante, delle montagne d'acqua che si rovesciano sulla mia testa, il rumore spaventevole delle onde, l'aspetto degli scogli mi annunziavano la morte, e la morte mi spaventava, ed io facevo tutti gli sforzi per sfuggirla, e riunivo tutte le forze dell'uomo e tutta l'intelligenza del marinaio per lottare contro il cielo ed il mare!

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    Scritta da: Daduncolo
    Riferimento:
    Il conte di Montecristo

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