Scritta da: ANTONIO PISTARA’
Fare l'amore è una cosa: saperlo fare, un'altra.
Fare sesso non è ne l'una e nell'altra cosa: meglio un bel libro: regala emozioni autentiche che almeno durano nel tempo.
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Fare l'amore è una cosa: saperlo fare, un'altra.
Fare sesso non è ne l'una e nell'altra cosa: meglio un bel libro: regala emozioni autentiche che almeno durano nel tempo.
- Le piacevi, ragazzo.
- Si.
- L'ha fatto per te, sai.
- Che cosa?
- Rinunciare a se stessa... almeno per un po' almeno. Ti amava fino a questo punto. Che incredibile fortuna ha avuto.
Il treno arriva con un'ora di ritardo. Ma a cosa serve arrivare puntuale a un appuntamento, quando sai che la persona che ami più della tua stessa vita non si presenterà mai?
Vorrei non lasciarlo andare via, vorrei provare un'ultima volta le emozioni che ci hanno unito. Ci baciamo prima con delicatezza, poi con forza. Ci abbracciamo fino a toglierci il respiro poi, con la stessa velocità con cui ci siamo cercati, ci allontaniamo. Lo guardo ancora; allungo una mano e tocco la sua cicatrice, poi le sue labbra, la guancia e infine gli occhi.
- Mi mancherai.
- Anche tu.
- Adesso vattene, o tra due minuti scoppio a piangere.
Mirko rimane indeciso, mi bacia sulle labbra ancora una volta, poi si alza, e senza voltarsi indietro esce per sempre dalla mia vita.
Antonio, caro Antonio. Che cosa verrà dopo? Che cosa rimarrà di queste ore, di questa età, di quel che siamo adesso? Se l'avessi saputo. Se avessi saputo che non ci sarebbe mai stato avvenire per lui, che tutto quanto - le sue chimere, i suoi progetti, le sue malinconie, il suo sorriso - tutto quanto di lui sarebbe finito sotto un pezzetto di terra dietro il cancello del cimitero alto... Antonio, caro Antonio, sei rimasto ragazzo per sempre. Ancora oggi non posso pensarci senza piangere. Ma quella sera non lo sapevo!
Se davvero avete voglia di sentire questa storia, magari vorrete sapere prima di tutto dove sono nato e com'è stata la mia infanzia schifa e che cosa facevano i miei genitori e compagnia bella prima che arrivassi io, e tutte quelle baggianate alla David Copperfield, ma a me non mi va proprio di parlarne. Primo, quella roba mi secca, e secondo, ai miei genitori gli verrebbero un paio di infarti per uno se dicessi qualcosa di troppo personale sul loro conto.
Mi saprebbe dire per caso dove vanno le anitre quando il lago gela? Lo sa, per caso?
Mi sentivo così maledettamente felice, tutt'a un tratto, per come la vecchia Phoebe continuava a girare intorno intorno. Mi sentivo così maledettamente felice che per poco non mi misi a urlare, se proprio volete saperlo. Non so perché. Era solo che aveva un'aria così maledettamente carina, lei, là che girava intorno intorno, col suo soprabito blu eccetera eccetera. Dio, peccato che non c'eravate anche voi.
È buffo. Basta che diciate qualcosa che nessuno capisce e fate fare agli altri tutto quello che volete.
Con Jane non stavi nemmeno a pensare se avevi la mano sudata o no. Sapevi solo di essere felice. E lo eri davvero.