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in Frasi & Aforismi (Libri)
"Lei non può capire Daniel perché è giovane, ma col tempo
si renderà conto ché è più importante cedere che dare.
Bernarda e io abbiamo parlato a lungo. È nata per essere madre,
lei lo sa bene. La sua gioia più grande, io credo, sarebbe avere
dei figli. E a me quella Donna piace più delle pesche sciroppate.
Si figuri che per lei sono persino disposto a rimettere piede
in una chiesa, dopo trentadue anni di totale astinenza clericale,
per recitare i salmi di san Serafino o di qualsiasi altro beato".
"Come corre, Fermìn, vi conoscete appena..."
"Alla mia età, Daniel, se non hai le idee chiare sei fottuto. Ci sono
due o tre ragioni per cui vale la pena di vivere, tutto il resto è letame. In passato ho fatto molte sciocchezze, ma ora il mio unico desiderio è rendere felice Bernarda e morire tra le sue braccia, quando sarà il momento. Voglio essere di nuovo
un Uomo rispettabile. Non per me, io me ne infischio del rispetto di quel branco di scimmie che sono gli esseri umani, ma per lei.
Perché Bernarda crede negli sceneggiati, nei preti, nella rispettabilità e nella Madonna di Lourdes. È fatta così e io le voglio bene per come è, e non toglierei un solo pelo di quelli che ha sul mento. Per questo desidero che sia fiera di me.
Voglio che pensi: Il mio Fermìn è un grand'uomo,
come Cary Grant, Hemingway o Manolete".
Composta lunedì 12 luglio 2010
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    Scritta da: Alberto Iess
    in Frasi & Aforismi (Libri)
    Non appena l'idea dei Diluvio si fu chetata, una lepre si fermò nei trifogli e fra le campanelle mobili, e disse la sua preghiera all'arcobaleno, attraverso la tela del ragno.
    Oh! Le pietre preziose che si celavano - i fiori che guardavano già.
    Nella via principale, sporca, si eressero le mostre delle botteghe, e vennero tratte le barche verso il mare, digradante, lassù, come nelle stampe.
    Il sangue scorse, in casa di Barbablù, nei macelli, nei circhi, ave il suggello di Dio illividì le finestre. Il sangue e il latte scorsero.
    I castori edificarono. I masagrans fumigarono nei caffè.
    Nella grande casa di vetri, ancora grondante, i fanciulli in gramaglie guardarono le meravigliose immagini.
    Una porta sbattè; e sulla piazza dei villaggio, il fanciullo girò le braccia, compreso delle banderuole e dei galli dei campanili d'ogni luogo, sotto lo splendido acquazzone.
    La signora ** collocò un pianoforte nelle Alpi. La messa e le prime comunioni furono celebrate ai centomila altari della cattedrale.
    Le carovane partirono. E lo Splendide-Hôtel fu costruito nel caos di ghiacci e di notte del polo.
    Da allora la Luna udì gli sciacalli piagnucolanti nei deserti di timo - e le egloghe in zoccoli brontolanti nel frutteto. Poi, nel bosco violetto, germogliante, Eucari mi disse che era primavera.
    Pullula, stagno; o schiuma, scorri sul ponte e passa al disopra dei boschi; drappi neri e organi, lampi e tuono, salite e rotolate; acque e tristezze, salite e risollevate i diluvi.
    Poiché da quando si dissiparono - oh, le pietre preziose che ci sotterrano, e i fiori aperti! - è, una gran noia! E la Regina, la Strega che accende la sua bragia nel vaso di terra, non vorrà mai raccontarci quello che sa e che noi ignoriamo.
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