Scritta da: Luisa Marcangeli
in Frasi & Aforismi (Libri)
Guai al libro che si può leggere senza interrogarsi per tutto il tempo sull'autore!
dal libro "Squartamento" di Émile Michel Cioran
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Guai al libro che si può leggere senza interrogarsi per tutto il tempo sull'autore!
Rinchiusi nei loro cupi manieri, i signori della Terra guardavano i falò nelle foreste e si sentivano defraudati: quei villici si piccavano di voler conoscere la felicità - e chi sperimenta la contentezza non riesce più a vivere senza ribellarsi all'afflizione. Se quei contadini avessero cercato di essere felici per tutto l'anno, l'intero sistema politico e religioso sarebbe stato in pericolo.
Per molti anni, mi domandai se quell'uomo fosse esistito veramente, o se si fosse trattato dell'apparizione di un angelo che Dio mi aveva inviato per rivelarmi le lezioni segrete dell'esistenza. Alla fine, arrivai alla conclusione che era davvero un uomo. Un uomo che mi aveva amato, foss'anche per un solo pomeriggio, e che in quelle ore mi aveva offerto tutto ciò che aveva serbato fino ad allora - le sue lotte, le sue estati, le sue difficoltà e i suoi sogni. Anch'io gli avevo dato ogni fibra di me stessa: ero stata la sua compagna, la sua sposa, la sua amante. Per qualche ora, avevo potuto sperimentare l'amore di una vita intera.
In altre occasioni, aveva sperimentato l'amore ma, fino a quella sera, esso significava anche paura. Per quanto esiguo, quel timore rappresentava una sorta di velo, attraverso il quale le era preclusa una visione totale: poteva scorgere tutto, ma non i colori. In quel momento, davanti all'Altra Parte di sé, comprese che l'Amore era una "percezione" intimamente legata i colori, qualcosa paragonabile a migliaia di arcobaleni sovrapposti.
E poiché conosco tutto ciò, e sono una Maestra, so anche che non scopriremo mai - assolutamente mai - la ragione autentica della nostra esistenza. Potremo arrivare a scoprire come, dove, quando e in quale maniera ci troviamo qui. Ma il perché è - e sarà sempre - un quesito senza risposta. L'obiettivo principale del Grande Architetto dell'Universo è noto soltanto a Lui, e nessun altro.
Che schifo, l'amore.
È vero che certe volte è fantastico, ma certe altre è soltanto un altro modo per soffrire.
Feci un sospiro di sollievo. La rabbia era ciò che desideravo sentire: la prova falsa e prefabbricata che era preoccupato per me, un regalo ambiguo del mio subconscio.
E cercai di spiegarmi perché il mio cuore fosse partito in quarta al suono della sua voce.
Sapevo che era troppo tardi. Sapevo che era morta. Ne ero sicuro perché la sua attrazione era sparita. Non sentivo più alcuna ragione per rimanere lì accanto a lei. Lei non c'era più. Per me quel corpo non esercitava alcuna attrazione. Il bisogno irragionevole di esserle accanto era svanito.
O meglio, si era spostato. Come se l'attrazione venisse dalla parte opposta. Dalla porta, oltre le scale. La brama di scappare e non tornare più, mai più, in quel posto.
Ma questo c'entra come i cavoli a merenda - perché ne parlo? Chiedetelo alla mia penna è lei a dominarmi, io non la domino.