Scritta da: Silvana Stremiz
in Frasi & Aforismi (Libri)
Non c'è maggior ladro di un cattivo libro.
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Non c'è maggior ladro di un cattivo libro.
Coloro che leggono libri sono migliori di quelli che non li conoscono; coloro che li ricordano sono migliori di quelli che li leggono; coloro che li capiscono sono migliori di quelli che li ricordono e coloro che li mettono in pratica sono miglii di quelli che li capiscono.
Come posso spiegarvi che cosa provo, come posso spiegarlo a voi, cinte tanto spesso dalle braccia disinvolte di un numero di uomini così grande da non ricordarvi neppure quando tutto ciò sia cominciato.
Theresa chiuse gli occhi, ripensando agli straordinari avvenimenti della settimana. Quell'uomo aveva suscitato sentimenti profondi dentro di lei, sentimenti che credeva sepolti da tempo.
Ma lo amava?
Affrontò la domanda con circospezione, intimorita dalle conseguenze che poteva comportare ammettere una cosa del genere.
Avrebbe sofferto troppo a vedere il suo viso tutti i giorni, e non era ancora pronta.
La strada era calda come ogni cosa in quel giorno, e l'ombra era una cocente delusione. Quel tipo di impeto particolare che il sole a volte esibisece, schiacciando i tetti delle case, ottundendo la speranza degli uomini e dimenticandosi di essere sorgente di vita: in questa arroganza ci si muoveva noi tutti, umanità un bel po' rallentata.
In questo momento vorrei dire qualcosa ai miei compagni, ma ho la sensazione che tutto ciò che riuscirei a dire sarebbe insincero. Io sono vivo, perciò anche i miei sentimenti più schietti sono in una certa misura impuri.
Non mi piace fare le prediche, ma un po' più di persone dovrebbero iniziare a spendere tanto tempo in libreria quanto ne passano sui campi di basket.
La leggenda narra di un uccello che canta una sola volta nella vita, più soavemente di ogni altra creatura al mondo. Da quando lascia il nido, cerca e cerca un grande rovo e non riposa finché non lo abbia trovato. Poi, cantando tra i rami crudi, si precipita sulla spina più lunga e affilata. E, mentre muore con la spina nel petto, vince il tormento superando nel canto l'allodola e l'usignuolo. Una melodia suprema il cui scotto è la vita. Ma il mondo intero tace per ascoltare, e Dio, in Paradiso, sorride.
Al meglio si perviene soltanto con grande dolore... o così dice la leggenda.
A volte mi chiedo se la realtà esiste davvero, se c'è veramente una natura delle cose, obiettiva e intatta. O se tutto ciò che ci accade è già modificato in anticipo dalla nostra immaginazione. Se sognando qualcosa gli diamo vita.