Beatrice è vino rosso. Mi ubriaca: io la amo.
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Beatrice è vino rosso. Mi ubriaca: io la amo.
Avevo bisogno di silenzio. Avevo bisogno di camminare da solo. Avevo bisogno dell'essenziale, e in montagna è più facile trovarlo.
Queste domande che fa lui non sono di quelle che trovi su Google se digiti: Roma, Alessandria, Bisanzio, incendio, sogni, cause, libri... Non viene fuori nulla. Perché non c'è su internet un testo che unisca parole così sconnesse. Bisogna trovarla chissà dove la connessione. Per questo è così difficile. Non so se farò questo compito. È veramente difficile, ma ha qualcosa di misterioso, perché per la prima volta la risposta non è da qualche parte dove puoi copiarla. La risposta la devi trovare. E forse c'è in gioco di più. Ci devo provare. Odio il sognatore, perché mi frega sempre, mi fa venire la curiosità. L'ignoranza è la cosa più comoda che io conosca dopo il divano del soggiorno di casa mia.
Ecco la risposta. Incenerire i sogni. Bruciare i sogni è il segreto per abbattere definitivamente i propri nemici, perché non trovino più la forza di rialzarsi e ricominciare. Non sognino le cose belle delle loro città, delle vite altrui, non sognino i racconti di altri, così pieni di libertà e di amore. Non sognino più nulla. Se non permetti alle persone di sognare, le rendi schiave.
Da grande voglio una famiglia unita come la loro. Perché anche se stai male rimani tranquillo, e questo è il senso di una vita ben spesa: qualcuno che ti ama anche quando stai male. Qualcuno che sopporta il tuo odore. Solo chi ama il tuo odore ti ama davvero. Ti dà forza, ti dà serenità. E mi sembra un bel modo di mettere una diga ai dolori che capitano nella vita.
Io la vedo quella balena bianca. Enorme. E ho il terrore che mi divori davvero.
Gandalf è un uomo fatto di vento, hai l'impressione che possa volare via da un momento all'altro come un palloncino e ti chiedi come faccia a reggere orde di barbarici liceali.
Datemi un motorino, anche un bat-cinquantino, e vi solleverò il mondo.