Forse essere vivi è proprio questo: andare alla ricerca degli istanti che muoiono.
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Forse essere vivi è proprio questo: andare alla ricerca degli istanti che muoiono.
C'è talmente tanta umanità in questa capacità di amare gli alberi, talmente tanta nostalgia dei nostri primi stupori, talmente tanta forza nel sentirsi così insignificanti in mezzo alla natura... sì, è proprio questo: l'evocazione degli alberi, della loro maestosità indifferente e dell'amore che proviamo per loro da un lato ci insegna quanto siamo insignificanti, cattivi parassiti brulicanti sulla superficie terrestre, dall'altro invece quanto siamo degni di vivere, perché siamo capaci di riconoscere una bellezza che non ci è debitrice.
In realtà temiamo il domani solo perché non sappiamo costruire il presente e quando non sappiamo costruire il presente ci illudiamo che saremo capaci di farlo domani, e rimaniamo fregati perché domani finisce sempre per diventare oggi.
In fin dei conti, gli adolescenti credono di diventare adulti scimmiottando adulti rimasti bambini che fuggono davanti alla vita.
Nella nostra società essere povera, brutta e per giunta intelligente condanna a percorsi cupi e disillusi cui è meglio abituarsi quanto prima. Alla bellezza si perdona tutto, persino la volgarità. E l'intelligenza non sembra più una giusta compensazione delle cose, una sorta di riequilibrio che la natura offre ai figli meno privilegiati, ma solo un superfluo gingillo che aumenta il valore del gioiello.
Il bello è ciò che cogliamo mentre sta passando.
È l'effimera configurazione delle cose nel momento in cui ne vedi insieme la bellezza e la morte.
Tutti noi non affrontiamo forse la vita come fosse un servizio militare, tirando avanti nell'attesa del congedo o della battaglia?
Alcune persone sono incapaci di cogliere l'essenza della vita e il soffio intrinseco in ciò che contemplano, e passano la loro esistenza a discutere sugli uomini come si trattasse di automi, e sulle cose come se fossero prive di anima e si esaurissero in ciò che di esse si può dire, sulla base di ispirazioni soggettive.
Con le lacrime agli occhi, gioisco dei miracoli dell'Arte.
Mi convinco che ciò a cui ho deciso di non pensare non esiste, eppure ci penso di continuo.