Scritta da: Nicole Stocchi
Mi venne da pensare che, forse, il mio universo altro non era che una facciata di cartapesta.
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Mi venne da pensare che, forse, il mio universo altro non era che una facciata di cartapesta.
Il futuro si legge nelle strade, nelle fabbriche e nelle caserme molto più chiaramente che sulle pagine dei giornali.
Le guerre negano la memoria dissuadendoci dall'indagare sulle loro radici, finché non si è spenta la voce di chi può raccontarle. Allora ritornano, con un altro nome e un altro volto, a distruggere quel poco che avevano risparmiato.
In quel pomeriggio di afa e di pioviggine, Clara Barcelò mi rubò il cuore, il respiro e il sonno. Le sue mani, nella magica penombra di quella loggia, impressero sulla mia pelle il marchio di una maledizione che mi avrebbe perseguitato per anni.
Così mi scordai di me stessa, del fatto che stavo invecchiando e che avevo sprecato la mia gioventù amando un relitto, un essere senz'anima, uno spettro.
Eppure nulla alimenta l'oblio più di una guerra, Daniel.
Ci rivedremo, Daniel. Io non dimentico mai un volto e credo che stanotte questo valga anche per te.
Esistiamo fintanto che siamo ricordati.
Scusami se te lo dico, ma a volte è più facile confidarsi con un estraneo.
La vita ci assegna senza possibilità di scelta i genitori, i fratelli e gli altri parenti, l'unica e vera alternativa che ci offre è quella di poter scegliere i nostri amici. Se qualcuno non ti ama ti amerà qualcun altro. Goditi l'amore delle persone che ti vogliono bene, condividilo con loro e dedicagli il tuo.