Scritta da: Sharon Xxxxxx
Perché è istintivo pensare che se corri avanti ti sarà più facile non voltarti indietro. Perché pensi che più vai lontano e più vedrai piccolo e distante quello che ti sei lasciata alle spalle. Ma le regole della prospettiva non sono valide in amore.
dal libro "Ma le stelle quante sono. Alice-Ma le stelle quante sono. Carlo" di Giulia Carcasi
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    Scritta da: Arianna Giacometti
    Sai dire quanto amore hai dentro? Un chilo? Un litro?
    Non lo sai eh?
    E allora lascia perdere la matematica.
    Inventa quello che non c'è.
    Perché quello che c'è è di tutti.
    Ma se riesci a trovare quello che non c'è, beh, allora hai qualcosa di solo tuo.
    E se qualcuno altro vede quello che vedi tu, beh, allora hai trovato qualcuno che ti vive.
    Non lasciarlo fuggire. Fermalo! Vivilo! Scrivilo!
    Le storie sono come le persone.
    Non sono fatte per stare sole.
    Da qualche parte nel mondo c'è qualcuno che vive una storia che si specchia con la tua.
    Guardati intorno!
    Quel qualcuno non è lontano da te.
    È l'altra metà del libro.
    Non perdere tempo a scrivere altre pagine...
    Cercalo!
    Il resto lo scriverete insieme.
    Perché non c'è niente di più riuscito di due storie che s'intrecciano.
    dal libro "Ma le stelle quante sono. Alice-Ma le stelle quante sono. Carlo" di Giulia Carcasi
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      Scritta da: Gigia Faretta
      Io non mi voglio più piegare, ho voglia di rivoluzione.
      Mi metterò ad impastare questo mondo. [...]
      Andrà tutto a meraviglia.
      E io non passerò più le notti a guardare questo soffitto.
      Quante volte mi ha tenuto compagnia...
      Quanti sogni ci ho appiccicato...
      Stanno lì, appesi, aspettando che qualcuno li raccolga.
      E io non so quali sono i tempi della maturazione.
      Le olive si raccolgono a novembre, l'uva a settembre. E i miei sogni? Non lo so...
      Forse ho seminato male, forse non c'è stato abbastanza sole, però è tanto che aspetto e non cresce niente.
      L'albero dei Sogni non vuole dare frutti...
      dal libro "Ma le stelle quante sono. Alice-Ma le stelle quante sono. Carlo" di Giulia Carcasi
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        Scritta da: Marianna Mansueto
        Poi però me lo ritrovavo nel cuore, in un gesto distratto che tanto piaceva a lui, nei capelli lasciati sciolti per essere accarezzati meglio, nel vestito del primo appuntamento, nelle scarpe della fuga, nei capelli color carbone di un ragazzo visto per strada.
        dal libro "Ma le stelle quante sono. Alice-Ma le stelle quante sono. Carlo" di Giulia Carcasi
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          Scritta da: Marianna Mansueto
          Con Alice sarebbe un'altra cosa, non starei qui a raccontare, neanche a Paolo, me lo terrei per me e non lo scorderei più, non mi lascerei legare perché la voglia di abbracciarla sarebbe troppo forte. E non tornerei a casa, resterei lì, fino al mattino, incastrato a lei, perché è lei il tassello mancante.
          dal libro "Ma le stelle quante sono. Alice-Ma le stelle quante sono. Carlo" di Giulia Carcasi
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            E fa un certo effetto vedere quei banchi vuoti, ti fa sentire che hai lasciato il tuo posto a qualcuno che neppure conosci. Qualcuno che leggerà le scritte che tu hai inciso, che si nasconderà in quello stesso angolo del banco dove tu ti nascondevi per sfuggire all'interrogazione, che batterà nervoso il piede a terra con lo stesso ritmo che tu avevi.
            Qualcuno che ruberà un po' di vita tua.
            Fa effetto, ti senti scippato, di passaggio.
            dal libro "Ma le stelle quante sono. Alice-Ma le stelle quante sono. Carlo" di Giulia Carcasi
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              Scritta da: Nicki Siciliano
              Mi piacciono queste canzoni che fanno rumore, che ti fanno sentire innamorata, pure se non lo sei. Ascolto "Bello e impossibile" e mi convinco che sono innamorata, sì, sono innamorata, ma di chi? Dell'Amore forse, quello con la A maiuscola, che non lo trovi neanche a pagare oro.
              dal libro "Ma le stelle quante sono. Alice-Ma le stelle quante sono. Carlo" di Giulia Carcasi
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                Scritta da: _ **Gaietta** _
                Ciao, Alice. Perché fai così? Che ti piglia? Sei spaventata, come una che combatte da sola. Non è facile per te, lo sento. Sento che ti stanno succedendo cose che mi risparmi: le chiudi dentro un cassetto e poi butti via la chiave. L'altra sera, da Giolitti, avevi lo sguardo di una che cammina tra le macerie. Che sono quelle macerie? Cos'è cascato Alice? Perché non mi racconti più niente, della scuola, di Giorgio, di Carlo? Chi è che va in Toscana? Perché c'è tanto silenzio quando vengo a casa tua? Non vergognarti degli sbagli degli altri. Non sei tu quella che ha rotto il vaso. Non è colpa tua se qualcuno parte, non è colpa tua se Giorgio è quello che è. Se solo mi raccontassi. Quanti altri "se" ci sono? Ma tu niente: mi scrivi e sei contenta, ti sforzi di esserlo. Non ti faccio domande, Alice. Tra noi c'è sempre stato questo patto: niente domande anche perché, alla fine, ci dicevamo tutto lo stesso. Stavolta tu non dici e io non chiedo. Non rompo il patto. Però sto qui. Tu urla, così potrò sentirti anche da lontano. Cavolo, Alice, noi restiamo noi, pure se la vita ci si mette di mezzo. Devi essere forte, anche se non lo sei. Non permettere a nessuno di pestarti il cuore. Tira dritto, vai per la tua strada. Io seguirò la mia. Ci ritroveremo a un incrocio. Ne sono sicura. Ciao, piccola.

                Carolina.
                dal libro "Ma le stelle quante sono. Alice-Ma le stelle quante sono. Carlo" di Giulia Carcasi
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                  Scritta da: _ **Gaietta** _
                  Ciao Caro,
                  sai, ogni tanto mi viene il dubbio: vale la pena di amare se poi rischi di starci male? Adesso mi sembra di no. Adesso mi sembra che tutti i sorrisi che abbiamo smezzato non bastano. Tu dici che "Se ami soffri però almeno ami, se non ami soffri lo stesso e non hai niente in cambio". Forse hai ragione tu. Stasera penso a noi, in esclusiva. Ti ricordi la prima estate che sono andata al college? Tre settimana da sola, con la paura di perdermi a St. James Square o in qualche altra piazza straniera. Tu mi hai detto "Oh, se ti perdi, scrivi!". Bè, io stasera mi sento persa e allora mi armo di una penna e cerco di prendere a calci tutti i miei fantasmi. Alla fine, è giusto così. È il tuo volo, prendilo! Vattene da tutto e da tutti! Però scrivimi! Mandami una lettera, un messaggio, un piccione viaggiatore, insomma, lanciami un segno di vita e io starò qui pronta, in ricezione. Poi, magari, quest'estate ti raggiungo per qualche giorno: ci facciamo una foto come due sceme, con le nacchere e il sombrero; c'ingozziamo di tapas e giù un buon vino catalano; c'innamoriamo di qualche ballerino, di un banderas, di un ragazzo visto al parco, di un cameriere gentile. Goditela, Caro. Io starò in una tasca della tua valigia, starò lì quando qualche compagna di stanza ti chiederà di metterle l'ombretto e starò lì anche quando un ragazzo passerà la serata con te, ti chiederà cose c'è di bello a Roma e un po' ti mancherà questa città del cavolo, da cui non vedi l'ora di scappare. Parti. In fretta! Senza rimpianti! Però, tra un anno, arriva puntuale. Io ti aspetterò Al 19. Prenoto due crepe alla Nutella, anzi tre, che magari col viaggio di ritorno, ti sarà venuta fame. E smezzeremo anche quella terza crepe, come abbiamo sempre smezzato tutto. Ti voglio bene, Caro, bene davvero.

                  Alice.
                  dal libro "Ma le stelle quante sono. Alice-Ma le stelle quante sono. Carlo" di Giulia Carcasi
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