Scritta da: Pierluigi Cavarra
La fame, quella di potere e possesso, è la malattia più diffusa sul pianeta Terra. Non è curabile e, a parte gli animali, quasi sicuramente nessuno ne è immune.
dal libro "Tra cuore e mente" di PensieriParole Staff
La fame, quella di potere e possesso, è la malattia più diffusa sul pianeta Terra. Non è curabile e, a parte gli animali, quasi sicuramente nessuno ne è immune.
No, nessuna l'ha inventata,
lei del resto era già nata,
tante volte l'abbiam domata
e un'amica è diventata...
Piace tanto ai bambini,
agli adulti e ai gattini,
però sola non lasciarla,
mai tu devi abbandonarla,
se la tieni controllata,
un'amica l'hai trovata!
Sai cos'è?
Lascio indovinare a te...
Con la "A" finisce e con la "A" inizia...
Ecco brava!
È L'Amicizia.
A volte non esiste risposta verbale... è solo questione di tempo.
Piovono sul tetto di una casa disabitata
fitte gocce di abbandono
come sui giorni orfani
dimenticati dal sole.
Piove a dirotto e ingrossa il fiume
che trascina i corpi delusi
di identità smarrite.
Piove invano sulle orme
di ricordi indelebili
piove su strade sconosciute
che portano chissà dove
piove sulle mie parole stanche, zuppe di nostalgia.
Nel percorso di una vita
lente orme che camminano
non formano ombra
non lasciano segni
non lasciano impronte
lasciano solo una scia
una scia di profumi e odori
una scia che nasce sorgente
e crea crepuscoli e albe,
mentre il rumore silente e lento del passo ci dice che domani sarà un altro giorno,
un altro giorno che mi allontanerà da te
un altro giorno dove faticherò a respirare
un altro giorno che mi parlerà di te.
Stella mia, esprimerò un desiderio aggrappandomi ad altri milioni di comete, ma tu, solo tu, sei il mio cielo.
Ad ognuno il proprio ritmo, nel battito del cuore.
Quello che ogni emozione nuova sa sostenere.
Quando sai come evitare un pericolo sei prudente ma quando conosci il modo per tramutarlo in opportunità... sei un grande!
L'illusione è la soluzione alla nostra schiavitù; dacché saremo sempre schiavi della casualità, ma l'illusione d'esser liberi spezzerà almeno il peso delle nostre catene.
Il sudore imperla la sua fronte, confondendosi alle gocce d'acqua marina ferme tra le pieghe del viso inaridito e macchiato dal sole, formando striature biancastre di sale che corrono irregolari come letti di torrenti asciutti.