Medico, davanti a te un pluriomicida, un assassino di infanti, un sadico maniaco che ha spezzato e violato all'infinito l'intimità di giovani fanciulle assetate di vita.
Una di queste era tua figlia.
Ferito a morte. In strada. Nel buio. Tu solo puoi salvarlo. Faccia a faccia. Ti guarda con occhi carichi di paura. Nessuno ti vede. Nessuno sa chi sei.
Che ne sarà, allora, in quel momento, del giuramento? Presterai fede alle parole di Ippocrate? A te la scelta.
L'età che avanza erode e corrode. Ma non è finita: un'inesauribile energia, alimentata e perseguita, è una perenne controazione, un solido argine che mitiga gli effetti negativi. Il tempo cessa di procedere inesorabile, e rallenta smarrito.
L'aura di molti vecchi amici si è opacizzata. La perdita di vitalità e interessi può creare dei gorghi pericolosi che invischiano le persone vicine. Tra queste, le più avvedute iniziano a temere per la propria salute e si defilano in successione.
Delle nozioni mi spingono verso la salute, mentre delle moderne informazioni mi portano sul versante opposto. L'oggettività spesso mi sfugge, e mi barcameno alla ricerca di una mia verità.
Atleta delle paralimpiadi come un puledro mordi il freno il traguardo è vicino non mollare! Le ruote stridono le mani bruciano i tuoi occhi lucidi sprizzano scintille: Hai vinto, hai vinto! Tu uomo, dalla volontà di ferro vuoi ritrovare nella lotta, nella vittoria, quella parte del corpo che il destino ha voluto toglierti. E, noi, commossi e ammirati, troviamo la forza per superare gli ostacoli di ogni giorno ringraziando te, la vita e l'amore, che ci trasmetti.