Scritta da: DaVe RaNdOm
in Frasi & Aforismi (Morte)
La malattia, la follia e la morte, erano gli angeli neri che si affacciavano sulla mia culla.
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Una raccolta di frasi, citazioni e aforismi sulla morte, un argomento triste che però molti letterati hanno saputo affrontare in modo delicato. Esiste poi una sezione apposita che invece raccoglie tutte le frasi per fare le condoglianze.
La malattia, la follia e la morte, erano gli angeli neri che si affacciavano sulla mia culla.
La morte è ciò che fino ad ora la vita ha inventato di più solido.
La morte come un viaggio senza ritorno, da affrontare con gioiosa e tranquilla disciplina, senza addii chiassosi, senza dimenticare la bellezza di ciò che abbiamo vissuto, con la curiosità delle "nuove specie" che potremo conoscere e con la speranza che una brezza propizia possa un giorno portarci quelli che abbiamo amato.
E perché non la morte, piuttosto che una vivente tortura?
Morire è come esser messi al bando di se medesimi. Silvia è un altro me: bandirmi da lei è esiliar me da me stesso: mortale esilio! Qual luce è luce, se non per veder Silvia? Qual gioia è gioia, se Silvia non mi è vicina? O se non altro poter pensare che mi è vicina, e godere almeno il riflesso della perfezione? Se una notte Silvia non mi è vicina, non ha armonia il canto del rosignolo; se un giorno non contemplo Silvia, quel giorno non esiste per me. Ella è l'essenza stessa di me ed io non sono, se quel suo dolce influsso non mi riscalda, non m'illumina, non mi carezza, non mi alimenta. Col sottrarmi alla condanna mortale non eviterei di morire: se mi attardo qui non vado incontro che alla morte, ma se fuggo di qui fuggo lontano dalla vita.
Non aver paura della morte... Fa meno male della vita!
La morte non è nel non potere più comunicare, ma nel non potere più essere compresi.
Chi ha paura di sognare è destinato a morire.
Morire non mi piace per niente. È l'ultima cosa che farò.
Una volta ho pensato al suicidio, e avrei provato... ma quando avevo in mano quella nove millimetri... Tutto quello che riuscivo a vedere erano gli occhi di mia mamma.
Breve riposo dona alla mamma, Signore. Svegliala, falle un caffè e rimandala subito qui. È mia mamma, capito? O riporti giù lei o fai venire su me. Scegli tu. Ma in fretta. Facciamo che adesso chiudo gli occhi e quando li riapro hai deciso? Così sia.