Quando qualcuno a noi caro ci lascia... così... Il vuoto, la disperazione, lo sgomento... sono indescrivibili. Quella persona, quella parte di noi, della nostra vita, da domani non ci sarà più. Restano i ricordi, quegli attimi di questa vita terrena che il Signore Ci ha concesso di vivere insieme... Ora che la terra, tremando, se l'è ripresa restano soltanto le macerie...
All'improvviso la terra trema, tutto cade, tutto s'infrange, tutto si distrugge. Avere tutto e di colpo non avere più nulla, neanche la forza di parlare. Sirene suonano all'impazzata, grida si odono trepitanti... pianti di adulti e di bambini bagnano una terra che continua a tremare e a devastare ogni cosa.
La stagione giusta per morire... In primavera? È troppo bella con il canto degli uccelli, l'odore dei fiori e della mimosa. In estate? Come potrei morire e perdere il calore del sole e l'odore del mare. In autunno? Non riuscirei a stare senza vedere i colori belli di questa stagione di cui si tingono i lunghi viali alberati. In inverno? Non potrei perdere quelle belle serate abbracciato a te per scaldarti. Ma allora quale è la stagione giusta? Quando il buon Dio ci separerà Se io ci sarò ancora sarà per me quella la stagione giusta per morire.
"Sono sempre i migliori quelli che se ne vanno" è comodo dirlo per l'innato senso di prevaricazione dell'uomo, chi muore ha perso, facile dire che fosse il migliore!
"Ricicliamo" i sentimenti, lo spirito, alleniamoci al pensiero che nessuno è indenne dalle sventure e votiamo "La Legge del Cuore", dicendo basta alla barbarie della pena di Morte, per mano di un altro uomo... impietoso!
Quando smette di battere il cuore il tempo si ferma, in un istante rivedi la tua vita. Ti rendi conto di tutto quello che hai fatto e con un sorriso, l'ultimo, chiudi gli occhi. Sorridi rivedendo anche i brutti ricordi, sapendo che ognuno di essi è sempre migliore dell'eterna oscurità che ti attende.