C'è una cosa che non dobbiamo dimenticare: quelli del nostro campo, gli artisti, non si ritirano, gli artisti muoiono sul palcoscenico. Io morirò magari dicendo "Ecco, assaggiate il prosciutto tal dei tali" o chessò io.
Ho iniziato a fumare a tredici anni, ho perso la verginità a tredici e a quattordici avevo già provato ogni tipo di droga. Non dico di essere stato un cattivo ragazzo, ero soltanto curioso.
Sono felice perché faccio questo, però la sera quando vado a dormire, - mi spiace - io dormo triste, perché dico: ma come è possibile che avevo un rapporto diretto con Silvio Berlusconi che mi chiamava tutte le settimane per sapere come stavo? E adesso è sparito completamente. Ma perché? Chissà se in questo momento mi segue in televisione. [...] Io mi auguro un giorno di ricevere questa telefonata perché ti assicuro è un dolore, un dispiacere. Non è questione di quattrini, ma chi se ne frega, io ho altri lavori. Il dispiacere è che si siano scordati di tutto quello che ho fatto in tutti questi anni.
Penso che portare avanti il progetto "famiglia" sia la cosa più trasgressiva del mondo. È assolutamente anticonformista oggi dichiarare di voler tenere su una famiglia. La famiglia è una cosa difficile, complicata, per questo trasgressiva, perché bisogna sempre aggirare gli ostacoli. Chi aggira l'ostacolo è di fatto un fuorilegge.