La poesia quasi sempre è stata l'arte che non può convertirsi in attività unica, in professione. [...] un uomo consacrato alla poesia a me pare che non sarà mai un poeta. Perché il poeta non otterrà mai la poesia dalla poesia stessa. Creare è ottenere una cosa da un'altra, convertire una cosa in altra, e la materia sopra la quale si opera non può essere l'opera stessa. Così, un'ape consacrata al miele — e non ai fiori — sarà piùttosto un parassita, e un uomo consacrando alla poesia e non alle mille realtà della sua vita, sarà il più grave nemico delle muse.

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    Sono totalmente d'accordo con Antonio Machado.
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    Raga, secondo me la poesia e come l'amore. Quasi tutti imparano a conoscerla, solo pochi riescono a comprenderla in profondità e nessuno sa dire cosa sia con esattezza. Buon week-end e statemi bene!
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    La poesia cerca sovente di rinverginarsi,
    ricorrendo al simbolismo, alle memorie dell'infanzia
    e anche ai miti.
    Confessa di sentire in queste forme spirituali
    un'alta tensione immaginativa che le fa gola
    e s'illude che per derivare questa tensione
    nel suo campo basti un atto della volontà.
    Ricalca le forme del mito e del simbolo,
    sperando che in esse torni a battere magicamente il cuore.
    Ma dimentica che essa sa d'inventare e che il mito vive invece di fede.
    Nelle formule prese a prestito dorme un assoluto che,
    soltanto se accolto come rivelazione vitale prima che poetica,
    può ridestarsi. Tuttavia accade talvolta
    che intorno allo scheletro vecchio cresca e fiorisca
    una nuova carne che è tutt'altro
    da quello che il creatore s'attendeva e sapeva.
    Non si parla qui della poesia, che è sempre possibile,
    specie quando la si vuole e in definitiva dipende soltanto
    dalla pazienza e dall'occhio netto.
    Ma di quell'immagine o ispirazione centrale,
    formalmente inconfondibile, cui la fantasia di ciascun creatore
    tende inconsciamente a tornare e che piú lo scalda
    con la sua onnipresenza misteriosa.
    Mitica è quest'immagine in quanto il creatore
    vi torna sempre come a qualcosa di unico,
    che simboleggia tutta la sua esperienza.
    Essa è il fuoco centrale non soltanto della sua poesia,
    ma di tutta la sua vita.
    Quanto piú essa è capace e robusta,
    tanto piú ampia e vitale è la poesia che ne sgorga.
    Ma, inutile dire,
    non appena il creatore se n'è reso conto criticamente e
    continua a sfruttarla, la poesia si spegne.


    Ciao Federica

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