La democrazia si basa su un complesso di bugie talmente infantili che debbono essere protette da un rigido sistema di tabù, se no anche i cretini riuscirebbero a farle a pezzi. La sua prima preoccupazione deve quindi essere penalizzare al libera circolazione delle idee.
Quando in un piccolo Stato si diffonde l'abitudine di condannare senza sentire, di applaudire un discorso dettato dalla passione, quando vi si dà il nome di virtù all'esagerazione ed al furore, e si accusa di delitto la moderazione e l'equità, allora quello Stato sta per cadere in rovina.
- Tu sai che potresti comandare alla nobiltà vassalla col titolo di duca? - So che quando ho più idee degli altri, do agli altri queste idee, se le accettano; questo è comandare. (...) - Ricordi d'essere Barone di Rondò? - Sì, signor padre, ricordo il mio nome. - Vorrai essere degno del nome e del titolo che porti? - Cercherò d'esser più degno che posso del nome d'uomo, e lo sarò così d'ogni suo attributo.