Scritta da: Michele Acanfora
in Frasi & Aforismi (Religione)
L'unica vera cura da tutti i nostri mali, è credere in noi stessi e nel Signore.
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L'unica vera cura da tutti i nostri mali, è credere in noi stessi e nel Signore.
Se Dio fosse omofobico non potrei venerarlo.
La differenza fra credere e non credere in una forza o energia impersonale chiamata Dio, o Creatore dell'Universo, o Complessità Suprema, come preferisci, è la stessa differenza tra password e pin: cioè, nessuna! Entrambi necessitano di una conferma personale e inequivocabile per essere autenticati.
La vita, così per come la conosciamo, è un passo verso la morte. La morte, per ciò che credo io, sarebbe allora un altro passo verso una nuova vita.
La religione è un male necessario che può essere anche un bene, ma il suo obbligo ereditario o indotto molto spesso fa più male che bene.
Caro Gesù Bambino,
avevo impugnato penna e calamaio per scriverti la letterina di Natale con anticipo avendo da porti un paio di quesiti sperando nel regalo di Tue risposte.
Lo farò più tardi, un lampo nei pensieri e vorrei io darti un consiglio.
Tu certamente conosci il documento "Crimen Sollicitationis" redatto l'anno della mia nascita (1962)
Che per vent'anni il capo della direttiva fu il capo odierno della Tua chiesa e nel 2001 ha emesso un secondo documento che non rinnova per nulla il primo, anzi.
Caro Gesù quindi non essendomi mai fidato dei tedeschi per lo più se confinanti con l'Austria, mi permetto di consigliarti d'indossare mutandine di latta nella mangiatoia.
Credere in Dio,
uno qualunque delle tre religioni monoteiste,
è certamente oscurantismo intellettuale.
Sono convinto che il creato, l'universo, l'infinito abbia un Dio.
Certamente non è degli uomini.
La missione è annuncio e testimonianza, giustizia e solidarietà, pace e rispetto del creato, dialogo tra le religioni, ascolto e incontro con l'altro: è Cristo Gesù.
La Chiesa non dovrebbe occuparsi della mafia. Di questo se ne occupano polizia e carabinieri, che, essendoci appunto anche la mafia, non hanno purtroppo il tempo per occuparsi di chi ancora oggi muore di fame.
L'uomo veramente pacifico è colui che fra le avversità della vita, conserva la pace nell'anima.