Scritta da: Ssdf Sdsdfa
in Frasi & Aforismi (Religione)
La povertà religiosa è poco ben conosciuta e anche meno osservata.
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La povertà religiosa è poco ben conosciuta e anche meno osservata.
La principale fonte dei conflitti odierni tra le sfere della religione e della scienza sta tutta in questa idea di un Dio personale. Nella lotta per il bene morale, i maestri della religione debbono avere la capacità di rinunciare alla dottrina d'un Dio personale, vale a dire rinunciare alla fonte della paura e della speranza, che nel passato ha garantito ai preti un potere così ampio.
Se Dio avesse voluto che credessimo in lui, sarebbe esistito.
Noi possiamo cessare di essere figli di Dio, ma Dio non può cessare di essere nostro Padre.
La gloria di colui che tutto move per l'universo penetra e risplende in una parte più e meno altrove.
L'amore degli uomini è di basso livello ma s'eleva in erte dolorose e conduce a Dio.
Dio non esiste, ma bisogna far finta di crederci. Ciò gli fa talmente piacere...
Quello che il nostro spirito, ossia la nostra anima, è per le nostre membra, lo stesso è lo Spirito Santo per le membra di Cristo, per il corpo di Cristo, che è la Chiesa.
Non tocca all'uomo cercare Dio e credere in lui: egli deve semplicemente rifiutarsi di amare quelle cose che non sono Dio. Un tale rifiuto non presuppone alcuna fede. Si basa semplicemente sulla constatazione di un fatto evidente: che tutti i beni della terra sono finiti e limitati, radicalmente incapaci di soddisfare quel desiderio di un bene infinito e perfetto che brucia perpetuamente in noi.
L'infelicità rende Dio assente agli occhi degli uomini per un certo tempo, più assente di un morto, più assente della luce in una prigione oscura. Una specie di orrore sommerge tutta l'anima. Durante questa assenza non trova nulla che possa amare. E se in queste tenebre, in cui non vi è nulla da amare, l'anima smette di amare, l'assenza di Dio diventa definitiva: è terribile solo a pensarci.