Scritta da: Ugo Perugini
in Frasi & Aforismi (Saggezza)
I sapienti sono come spighe di grano: finché sono vuote si alzano diritte e fiere; ma appena sono colme di chicchi, cominciano ad abbassare la testa.
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Leggi qui le migliori Frasi sagge e frasi sulla saggezza, insieme ad aforismi, citazioni, pensieri, consigli e suggerimenti per vivere meglio, grazie ai più grandi pensatori della storia dell'umanità. Le parole giuste al momento giusto raccolte in queste pagine.
I sapienti sono come spighe di grano: finché sono vuote si alzano diritte e fiere; ma appena sono colme di chicchi, cominciano ad abbassare la testa.
Perché dio è amore, jack?
Dei beni ai quali non è mai venuto in mente a un uomo di aspirare, egli non sente la mancanza.
La filosofia è necessariamente prima.
Non con le forze, non con la prestezza e l'agilità del corpo si fanno le grandi cose, ma col senno, con l'autorità, col pensiero.
La gravità di contegno è solo l'involucro della saggezza, eppure la preserva.
Dove i galli non cantano, la tenebra resta per ventiquattrore attaccata al giorno.
Una bocca funziona da sola, ma un occhio da solo manca di profondità.
Intendo esaminare qui i ricordi di esperienze estreme, di offese subite o inflitte. In questo caso sono all'opera tutti o quasi i fattori che possono obliterare o deformare la registrazione mnemonica: il ricordo di un trauma, patito o inflitto, è esso stesso traumatico, perché richiamarlo duole o almeno disturba: chi è stato ferito tende a rimuovere il ricordo per non rinnovare il dolore; chi ha ferito ricaccia il ricordo nel profondo, per liberarsene, per alleggerire il suo senso di colpa.
Qui, come in altri fenomeni, ci troviamo davanti a una paradossale analogia tra vittima e oppressore, e ci preme essere chiari: i due sono nella stessa trappola, ma è l'oppressore, e solo lui, che l'ha approntata e l'ha fatta scattare, e se soffre, è giusto che ne soffra; ed è iniquo che ne soffra la vittima, come invece ne soffre, anche a distanza di decenni. Ancora una volta si deve constatare, con lutto, che l'offesa è insanabile: si protrae nel tempo, e le Erinni, a cui bisogna pur credere, non travagliano solo il tormentatore (se pure lo travagliano, aiutate o no dalla punizione umana) ma perpetuano l'opera di questo negando la pace al tormentato.
Stavano venendo dei tempi magari più tolleranti, ma più ipocriti.