Lo stato di ignoranza è la causa di tutte le illusioni, di tutte le fantasie, di tutti gli abbagli; eppure lo stato di conoscenza non significa conoscere di più. L'ignoranza è la causa, ma conoscere non è il rimedio, conoscere nell'accezione di sapere intellettuale: puoi sapere sempre di più, rimanendo tuttavia lo stesso. Il sapere diventa una dipendenza: continui ad accumularlo, ma l'essere nel quale lo accumuli rimane lo stesso. Sai di più, ma non sei di più.
La causa prima dell'ignoranza può essere eliminata solo quando tu sei di più, quando il tuo essere è più saldo, quando ha una sua forza intrinseca, quando si è risvegliato. La causa prima di ogni sofferenza è l'ignoranza, ma il rimedio non è il sapere, il rimedio è il risveglio.
Se non comprendi questa sottile differenza, prima ti perderai nell'ignoranza, e poi ti perderai - ancora di più - nel sapere.
Composta mercoledì 15 ottobre 2014

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    postato da bluedeep, il
    Ciao Dario, il libro da cui ho estratto la frase è " il respiro dell' infinito" ; benchè sia estremamente piacevole, semplice e neppure lungo ( 258 pagine) , non l' ho ancora terminato ( torno sui passi che ho già letto, ve ne sono di molto belli) , ma fino alla metà cui sono arrivato non ho ancora incontrato la noia; considera tuttavia che vi è per me uno stimolo  in più, che l' amico Pino conosce : l' apnea e dunque le tecniche di respirazione, l' apnea, il pranayama, l' astrazione, etc, etc... sono argomenti che già fanno parte di me; per altri potrebbero essere argomenti astrusi o noiosi, per me hanno rappresentato un mezzo fondamentale per operare  con calma e consapevolezza in immersione e, spesso, con calma e consapevolezza  anche dopo l' emersione :-)
    Ti saluto caramente.
    32
    postato da , il
    Ricordo questo brano. Se non ricordo male fa parte del libro "il gioco delle emozioni". Ed è indubbiamente il passo più bello.
    Peccato che i libri di Osho sia generalmente sottomessi al "gioco del commercio". Ogni libro ha un bell'inizio che poi si perde nello scontato e nel profetismo mistico-poetico abbastanza noioso.
    La colpa non è sua ovviamente, ma di chi ha messo assieme le sue opere facendone un'accozzaglia di concetti misti e ripetitivi.
    Se potessi consigliare, "ricominciare da sè" rimane il più ampio e completo.
    Ciao ragazzi!
    31
    postato da , il
    Mai cestinare i libri. E neanche gli amici.  : )
    Buonanotte, Giulio.
    30
    postato da bluedeep, il
    Il mio reader funziona!! :-))
    Tornerò a breve al mio vecchio caro Russell, ma è possibile che non cestinerò Osho, continuerò a  leggere lui e anche te.
    Notte Pino.
    29
    postato da , il
    Perbacco se è vera!! Ma non si tratta di st*up*idi, solo di gente che viene "presa per". Pensa all'articolazione del voto "democratico", e scoprirai che solo in Italia esiste una intera popolazione di "presi per" (non quelli di una parte o dell'altra, ma proprio tutti, senza eccezioni). : )
         Oggi il "prendere per" è diventato una vera e propria scienza. Venditori, politici, santoni, e in genere tutta la gente che cerca gli effimeri successi acclamati dal mondo, sono veri e propri maestri di questa mis*era*bile  scienza.
         Questa, Giulio, è veramente una situazione ter*ri*bile. Aumenta sempre più la forza occorrente per resistere: e spesso malgrado ogni attenzione si soccombe, sia pur temporaneamente.
         Ma la cosa più importante, secondo me, è non prendersi per f e s s i da soli, come fanno di solito i venditori eccetera di cui sopra. Pensare sempre al fine e alla fine di tutte le cose. Solo così si riesce ad elevarsi sulle mis*erie umane, e a chiamare per nome tutti i fal*si obiettivi di questo po*vero mondo.

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