Cara Cleonice, te lo dico dopo 9 anni: la tua interpretazione di quello che ha scritto Osho è molto attendibile. E hai ragione: è una notevole perdita rinunciare a pianificare qualcosa di bello solo perché può darsi che prima o poi qualcosa lo metterà in pericolo, con il rischio di distruggerlo. Come sposarsi: se uno non si sposa perché pensa che potrebbe finire, allora non fai più niente. E se non ci si impegna in niente, facendosi solo delle belle risate, allora si è veramente infelici. A quel punto dovrai comprare i libri di Osho, e qua il cerchio tristemente si chiude. Niente a che vedere con Tagore, o Gibran Kahlil. Di questa saggezza a buon mercato ne faccio volentieri a meno.

Cara Cleonice Parisi, te lo dico dopo 5 anni  ( meglio tardi che mai...) :  nn hai capito un tubo di questo meraviglioso pensiero!  :))

guarda che se c'è qualcuno che NON professa la rinuncia, ma anzi, insiste nel cogliere tutti i doni che la vita ti mette a disposizione è proprio Osho, ed è un concetto che ribadisce continuamente.

Le tue sensazioni sono autentiche, per questo sono notevolmente aprezzate; per quanto riguarda invece la rinuncia e l'appiattimento del vivere, avremo occasione di "scontrarci ferocemente" ... o forse è meglio un "confronto amichevole" ???
Ciao Stefano :)))

Vedi continua nella rinuncia, nell'appiattire il vivere, per  renderlo vivibile e sfuggire al dolore e ad ogni tipo di ostacolo.
Premetto ho letto pochissimo di Osho, e pertanto le mie sono solo sensazioni nate da alcune frasi.