Le persone originali danno sempre fastidio alla società. Non sono così facili da manipolare, rimangono se stesse. Cercheranno di vivere la propria vita non secondo uno schema, ma secondo la loro visione. Se una persona ama la musica resterà magari un mendicante, ma continuerà a vivere la sua vita da musicista. Anche se gli fosse offerta la possibilità di diventare primo ministro, vivrà come un mendicante e insisterà a suonare la sua musica. Quella è intelligenza, perché solo quando vivi la tua vita secondo la tua luce, secondo la tua visione, secondo la tua voce interiore otterrai la beatitudine, l'appagamento.
Il giusto valore di un prodotto dovrebbe essere determinato dal mercato, cioè dalla domanda e dall'offerta; ma cosa accade se il mercato è stupido, corrotto, vanitoso e spudoratamente inquinato.
La borghesia non è in grado di rimanere ancora più a lungo la classe dominante della società e di imporre alla società le condizioni di vita della propria classe come legge regolatrice. Non è capace di dominare, perché non è capace di garantire l'esistenza al proprio schiavo neppure entro la schiavitù, perché è costretta a lasciarlo sprofondare in una situazione nella quale, invece di esser da lui nutrita, essa è costretta a nutrirlo. La società non può vivere più sotto la classe borghese, vale a dire la esistenza della classe borghese non è più compatibile con la società.
L'eroismo non è il metro con cui si misura un uomo, il martirio non è il requisito necessario a giudicarne i valori, i rituali grotteschi non bastano a vanificare un sogno.
Dire che il popolo è sempre vittima, sempre innocente, è un'ipocrisia e una menzogna e un insulto alla dignità di ogni uomo, di ogni donna, di ogni persona. Un popolo è fatto di uomini, donne, persone, ciascuna di queste persone ha il dovere di scegliere, di decidere per se stessa; e non si cessa di scegliere, di decidere, perché non si è né generali né ricchi né potenti.