Scritta da: Maicol Cortesi
Non è il potere che ci rende grandi, ma la debolezza.
Composta domenica 19 ottobre 2014
Non è il potere che ci rende grandi, ma la debolezza.
Odio vivere a New York e via discorrendo. I taxi e gli autobus di Madison Avenue, con i conducenti e compagnia bella che ti urlano sempre di scendere dietro, ed essere presentato a dei palloni gonfiati che chiamano angeli i Lunt, e andare su e giù con gli ascensori ogni volta che vuoi mettere il naso fuori di casa. E quegli scocciatori sempre lì, da Brooks. E la gente che non fa altro.
Dobbiamo illuderci all'ottimismo in questi tempi.
La galassia è negli occhi.
Il problema di noi tutti e che vorremmo tutti come noi.
Il vero compito della scuola è di prendere i ragazzi poveri, brutti e cattivi e renderli più ricchi, più belli e più buoni.
Il giudice che fissa la prima udienza per una separazione giudiziaria dopo sei o più mesi, agisce al pari di quell'ospedale che al malato di tumore gli fissa la tac dopo sei o più mesi.
Tutti siamo potenziali criminali. Il crimine non ha sesso né posizione geografica né religione.
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La maggior parte dei discorsi di molti sono pieni di tante parole di troppo.