Si sentiva il mare, come una slavina continua, tuono incessante di un temporale figlio di chissà che cielo. Non smetteva un attimo. Non conosceva stanchezza. Non conosceva clemenza. Se tu lo guardi te ne accorgi: di quanto rumore faccia. Ma nel buio... Tutto quell'infinito diventa solo fragore, muro di suono, urlo assillante e cieco. Non lo spegni, il mare, quando brucia la notte.

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    Commenti

    5
    postato da Sarah Sarotti, il
    Mi dispiace Adriana, cerca di reagire, altrimenti sarai tu ad aver bisogno d' aiuto.
    Buon fine settimana, Deny
    4
    postato da , il
    io sto vivendo un brutto incubo dal quale nn ne uscirò mai....ma la cosa piu' brutta è che mi sento impotente vorrei tanto aiutare a ki sta peggio di me!
    3
    postato da , il
    Hai ragione anche tu Sarah, non sempre è così.
    Sì, è capitato anche a me di non poter intervenire in soccorso di qualcuno.
    2
    postato da Sarah Sarotti, il
    Non sempre é cosí Giorgio. Talvolta si tratta del senso d' impotenza...
    Ti é mai capitato a volte non poter far nulla per aiutare chi soffre e sta lontano?
    1
    postato da , il
    E' lo stesso movimento dell'animo inquieto che si ripropone ogni qualvolta ci rendiamo "inconsapevolmente" responsabili di un comportamento anomalo.

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