L'odio si adatta al mio corpo, prende forma come un bambino indesiderato.
All'inizio il mio corpo lo rifiuta, panico e pianti mi levano il sonno, l'odio sembra attaccarsi direttamente al mio cuore per vivere.
Poi ho preso coscienza di lui, non l'ho più rifiutato e così lo sentivo distintamente muoversi dentro di me finché... si è trasformato: non più odio, non so come definirlo.
Perdono?
Indifferenza?
Proprio come quando aspetti un bambino, e non sai se sarà maschio o femmina fino al momento giusto.
Io aspetto quel momento...
Composta martedì 7 settembre 2010
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