Per questo vuoto che mi circonda, sono prepotentemente abissata nel fango dell'inappetenza della saggezza, un vuoto nell'enfasi della superficialità, una tristezza nella bassezza dell'inadeguato. È divenuta così marcia questa superfice chiamata apparenza, che non conosce osservanza nel fango della vergogna. Il fiore della dignità è oramai spento, la fiamma del rispetto è scomparsa tra il vento impetuoso dell'invidia, della superbia, della cattiveria. L'umiltà; surclassata da questa folle millanteria di sentirsi migliori degli altri. Per questo vuoto che mi circonda, anche se stanca, cerco ancora con la sensibilità della mia anima; di scalfire le rocce di una speranza che si sta spegnendo e raffreddando piano piano, in questo vortice chiamato esistenza.
Composta martedì 2 aprile 2013
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