Il caro prezzo di cui parlo è non vederle come le si vedeva. Come obiezione mi si potrebbe dire che magari le si vede meglio adesso, ma lo diciamo adesso non prima. Lo stesso al negativo: siamo noi ora che diciamo che sono negative, magari prima non lo avremmo detto. Migliorare, peggiorare, crescere sono sì cambiamenti e il problema è proprio lessicale: siamo talmente assuefatti e parte integrante dei cambiamenti che non abbiamo parole per descrivere delle vibrazioni sulla stessa lunghezza d'onda. Quello che volevo dire io è che le persone hanno una propria linea e da questa ci scostiamo di poco in alto e di poco in basso senza mai separarcene o prendere quella di un altro.
il senso che esprimiamo è esattamente lo stesso, volevo solo fare delle precisazioni, inoltre sono felice di commentare le frasi che suscitano piacevoli input di riflessione come questa.
Grazie a te.
sono un po' confusa.. "migliorare", "peggiorare" "crescere"...non sono cambiamenti?! Comunque il senso mi pare di capire sia lo stesso:non sono le cose a cambiare... ma il nostro modo di vederle. Ah e poi non credo che tutti i cambiamenti vengano pagati a caro prezzo. Se si migliora magari ne vale anche la pena :) saluti Kop e grazie per il commento ;)
Le persone migliorano o peggiorano, ma non cambiano. Le cose ci possono apparire cambiate perchè il tempo ha un modo tutto suo per prendersi gioco di noi. Ci fa crescere.
Le cose non sono diverse: noi siamo peggiorati o migliorati. A caro prezzo paghiamo i cambiamenti.
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