Scritta da: sigmatau85
Se le rivoluzioni si facessero su facebook gli italiani sarebbero meglio degli zapatisti.
Composta sabato 10 novembre 2012
Se le rivoluzioni si facessero su facebook gli italiani sarebbero meglio degli zapatisti.
La gente per conoscere cosa accade nel mondo dovrebbe muoversi, non guardare la home di Facebook.
A proposito di facebook, ricorda, la vita è un post che non puoi non condividere.
Facebook è l'agorà del moderno.
Per scordarsi di una persona non basta cancellarla dalla vostra testa ma anche da facebook.
Più che a me, il trucco serve al mondo, che non sa più come nascondere lo schifo che contiene.
Durante il fascismo se sentivano bussare alla porta avevano paura che fosse la polizia di regime, con la guerra la paura diventò che arrivassero a bussare i nazisti o i fascisti che cercavano ebrei e partigiani. A fine guerra erano i partigiani che cercavano i fascisti a bussare alle porte. Per fortuna in democrazia abbiamo molte più scelte, oggi se suonano alla porta possiamo scegliere se aver paura che siano i ladri che vogliono sapere se c'è qualcuno in casa o qualche insistente venditore porta a porta, o una cattiva raccomandata o l'ufficiale giudiziario. E per fortuna non hanno mitra e divise, anzi a volte si ce li hanno.
Un minuto di Silenzio per tutta quella Gente Affetta da "invidia cronica".
Difficile capire il perché, persone iscritte ai Social Network si meravigliano quando ricevono una cosiddetta "fregatura". Dovrebbero meravigliarsi invece, quando vengono riempiti di consensi, attenzioni, gentilezze, eccetera che non hanno mai ricevuto nella vita reale. Troppo facile sparare a zero dopo, se si chiama mondo virtuale ci sarà pure un motivo, quindi come ci si esalta nei momenti migliori e si accettano, così dovrebbe essere anche per il contrario.
Questo mondo sta diventando sempre più un set di comparse, dove ognuno interpreta il proprio ruolo, noncurante della parte assegnatagli, che lo lega agli altri per la buona riuscita del film chiamato vita.